Sono andato via da Lamezia tempo fa, ho affrontato un problema dopo l’altro, mentre affrontavo per la prima volta in vita mia , il mondo del lavoro, per quanto in piccolo con il servizio civile.
Qualcuno mi dice che sono cambiato, e credo sia vero. Stavo cercando di essere una persona migliore, ma non so quanto ci sia riuscito, tra gli sforzi per riuscirci, e il perdere la testa nel caos della rabbia e dello stress, sconvolto dai problemi che venivano addosso come onde del mare.
Non del nostro mare, di un mare che fa paura.
Infatti fa parte del lato oscuro della nostra anima, dove tutto assume un’aria più cupa, più dolorosa.
Nel dolore ci si dimentica di molte cose. Il mare che ci fa paura riesce ad immergerci, e a farci naufragare, naufragare lontano.
Così tanto che perdiamo di vista le cose più belle ed importanti …
Ci si concentra su un albero, ma non si vede la foresta.
Il naufragio finisce. C’è qualcosa che ci salva, o forse ci si salva da soli, quando ci rendiamo conto che siamo naufragati.
Guardandomi intorno mi domando: “come sono finito qua?” Come se fossi stato ubriaco, ed in parte è stato così.
In tali momenti di caos, disperazione, perdita, si sente la mancanza di un luogo protetto, un luogo sicuro.
Di casa.
Di QUELLA casa, non quella in cui dormi e mangi e basta. Quella dove sono nato e cresciuto. Ironico sentire la mancanza di casa, dopo che sono voluto così volontariamente allontanarmi.
Mi sono reso conto che ci sono state delle persone che sono state capaci di farmi assaporare il piacere di casa. Persone che avrei voluto incontrare tempo prima, ma il momento è stato comunque perfetto.
Una sensazione nuova, che è bello provare, nonostante non possa appagare la mia mancanza di casa, non presto, almeno.
Ci sono stati incontri con persone interessanti, persone che non credevo potessero esistere, a Lamezia. Persone d’oro.
Era qualcosa che stava di fronte agli occhi, ma non ho mai visto prima d’ora.
A differenza di ciò che credevo all’inizio, ovvero di avere un cuore spezzato in due, a causa dei dolori vissuti a Lamezia, da una parte, dall’altra il mio amore per Bologna, mi sono reso conto di avere invece un’immagine più positiva: due cuori sarebbe più bello, poetico, estremo… Artistico.
Uno è a Lamezia, il posto per il quale proverò sempre nostalgia, per quanto non ci starò bene al 100%, però è un luogo pieno di ricordi. E forse è proprio questo il problema: troppi ricordi.
E l’altro a Bologna, la mia nuova casa, dove mi trovo bene, trovo quelle cose che mi fanno stare bene, diversamente dalla Calabria, dove ho trovato una nuova famiglia.
Due famiglie, due case, due amori, due cuori.
Una sola persona, e una sola felicità.
A tutti quelli a cui voglio bene, al Manifest, alla Calabria, a Lamezia, a Bologna.
Dedico a tutti queste parole.
https://loscittorevolante.wordpress.com/
nato nell'ulimo degli anni '80, sono un sognatore, che mette i propri sogni, nella scrittura.
Nato e cresciuto a Lamezia Terme.