Mi piacciono le persone incazzate ma felici
Fiere di essere diverse e uniche
Fiere di non piegarsi mai al potere e alla massa
Mi piacciono le donne di carattere che non siano oche
Mi piacciono gli uomini forti e disubbidienti
Mi piacciono le persone dalla risposta pronta
Ma che non si accaniscono sempre sui soliti inermi
Invece odio i pressappochisti e i qualunquisti
Quelli che cercano l’applauso facile
Quelli che dicono ti voglio bene a tutti ma poi non amano che se stessi
Mi piacciono le persone franche che non si tirano indietro con una risata sguaiata
Mi piacciono gli antipatici che si sanno mettere di traverso
Mi piacciono le persone che sanno mettersi contro la folla anche a costo di rimanerne schiacciati
Odio gli indifferenti e i saccenti, sono fatti della stessa pasta
Ho un’avversione viscerale per gli idioti, per coloro che non capiscono un cazzo, soprattutto il linguaggio del cuore
Rispetto i giusti ma non amo i saggi che con metodo socratico sanno solo far dubitare le certezze altrui non avendone di loro
Odio i professori o i professoroni e non rispetto tra di essi se non coloro che amano la gente
Amo coloro che hanno delle idee, giuste o sbagliate, ma delle idee
Amo le idee, ma detesto le religioni se non nella misura in cui siano di ascolto e non di insegnamento
Detesto le scuole e le classi, assembramenti di uomini peggio di carceri
Amo i libri scritti col sangue
Amo i filosofi dell’assoluto, Nietzsche su tutti
Disprezzo gli intellettualoidi di qualsiasi risma ma odio anche gli ignoranti convinti
Fatico a capire le persone innocue ma ancor meno quelle assetate di sangue
Uniamoci amici della poesia
Fieri oppositori di un sistema
Che fa proprio pietà!!!
P.S. I puristi della forma storceranno il naso e forse anche giustamente, ma prendetela come un grido, uno squarcio nel mare del conformismo e delle belle parole, che insabbiano o provano ad insabbiare le nostre esistenze. Ci hanno tolto anche la voce, usiamola, se non per cantare, almeno per gridare…
Il poeta non è altro che un canale, un medium per l'infinito, che si annulla per fare posto a forze che gli sono immensamente superiori e, per certi versi, persino estranee. D'altra parte chi sono io di fronte al tutto, ma al contempo, cosa sarebbe il tutto senza di me?