27-28-29 Giugno: tre giorni rapidi, eppure lunghissimi.
La storia della mia famiglia, la parte “meridionale”, se così si può chiamare, è sempre stata caratterizzata da questo grande affetto impossibilitato a manifestarsi quotidianamente, perchè il destino di tutti è stato quello di vivere a 400 km di distanza l’uno dall’altro.
Per questo,i ricordi delle giornate passate insieme sono sempre così belli: proprio perchè non ci si vede mai. E nulla ha potuto scalfire quest’affetto e questa vicinanza, le vite diverse non hanno cancellato nulla:anzi, crescendo, questi affetti si sono raddoppiati, tra i dolori e le gioie.
Ed eccomi qui, nella bella e speciale Torremaggiore, per me la Regina di Puglia, a raccogliere le foto della nonna, le pagelle di mio padre e di mio nonno, le foto di noi cugini, la foto della zia sarta che era bellissima da giovane, ascoltare poi i racconti di mia zia e le sue imitazioni parentali. E il cibo e l’allegria, gli amici di mio padre che tra le lacrime lo ricordano.
Ecco, forse è per questo che ho deciso di fare lo scrittore: perchè la grande famiglia che ho mi ha fatto vedere tante storie belle e brutte, tristi e allegre. E continua a farlo, anche quando devi svuotare una casa perchè sei costretto a venderla.
Il pupazzo-orso mi guarda, fermo sulla sedia, e me lo conferma: “Tu appartieni a questo posto”, sembra dirmi.
E’ sera, e il fresco estivo della Puglia mi penetra nell’animo. Voglio continuare a tornarci qui, e più spesso di prima, perchè anche senza una casa le radici e il tuo cuore rimangono. Magari ci porterò la ragazza che avrò in sorte di amare.
Perchè questo posto si merita questo: vita che continua, nonostante le persone che se ne vanno.
Di Pesaro. Ho trentaquattro anni, vivo e scrivo da precario in un mondo totalmente precario, alla ricerca di una casa dell’anima – che credo di aver trovato – e scrivo soprattutto di fantasy e avventura. Ho sempre l’animo da Don Chisciotte e lo conserverò sempre!