Ti consiglio un libro: La meccanica del cuore.

La meccanica del cuore è un libro scritto da Mathias Malzieu cantante e scrittore francese. Il libro viene pubblicato nel 2012, in Italia edito Feltrinelli, e diviene subito un bestseller internazionale.

Nella notte più fredda del mondo una giovane donna partorisce, aiutata dalla strana levatrice Madeleine che abita sulla collina più alta di Edimburgo, un bambino con il cuore ghiacciato. Il bimbo, che prenderà il nome di Jack, verrà salvato da Madeleine che applicherà al suo cuore difettoso una protesi particolare: un orologio a cucù. Il cuore, così aggiustato, sarà tanto particolare quanto fragile. Madeleine mette ben in guardia Jack dal provare sentimenti forti, uno in particolare: l’amore. Ma inevitabilmente Jack si innamora, catturato dai bellissimi e profondi occhi di una piccola cantante andalusa. Il sentimento è così forte che niente e nessuno riuscirà a fermarlo dall’inseguire il suo dolce e amato sogno, neanche la distanza che inevitabilmente si metterà tra i due. Ben presto Jack sperimenterà non solo l’amore ma anche l’altra temutissima faccia della medaglia: la gelosia.

Non avrei mai pensato che fosse tanto complicato tenere al proprio fianco la persona che amiamo più di ogni altra cosa.

Sin dalle prime pagine Malzieu riesce a trasportare il lettore in un mondo surreale: l’interno della casa e le stranezze che contiene – come il decrepito gatto con gli occhiali verdi – viene minuziosamente descritto dal piccolo Jack che, anche se ancora in fasce, sarà la voce narrante dell’intera storia.
I protagonisti sono accomunati tutti dal provare un sentimento in particolare, l’amore, che viene raccontato e vissuto in maniera differente. Ad esempio, Madeleine racconta l’amore materno: un amore così incondizionato pronto ad ogni sacrificio pur di non vedere soffrire il proprio figlio; o ancora Arthur, l’anziano signore con la colonna vertebrale cigolante, che, innamorato ancora della moglie che lo ha lasciato, si porta dietro delle uova perché le ricordano lei e gli danno la sensazione di stare ancora assieme. Jack vivrà l’amore per la prima volta e questo scombussolerà e surriscalderà il suo fragile cuore a cucù.

La meccanica del cuore, pur presentandosi come una lettura semplice e fluida, è capace di far riflettere sulla potenza – anche distruttiva – dell’amore e di tutti quei sentimenti così forti che, nel bene o nel male, ci fanno battere forte il cuore. Essere innamorati significa, anche, dover fare i conti la gelosia, con la paura di perdere la persona amata. La gelosia qualche volte fa diventare ciechi e brutali, fa compiere azioni che in condizioni normali, probabilmente, nessuno farebbe. Questo sentimento fa diventare avidi nel sentimento, non fa sentire nessuna ragione se non quella dettata dalla rabbia. La paura, invece, fa credere di non essere abbastanza per l’altro, di non essere all’altezza del sentimento che si sta provando: è terrore di cadere e farsi male, fifa di esser davanti a un sentimento così forte e grande.

Se hai paura di farti male, aumenti la probabilità di fartene sul serio. Guarda i funamboli: secondo te, quando camminano sulla corda tesa pensano che potrebbero cadere? No, accettano il rischio, e assaporano il gusto che procura scampare al pericolo. Se passi la vita cercando di non romperti niente, ti annoierai tantissimo, credimi… Non conosco nulla di più divertente dell’imprudenza!

Centoquarantasette pagine che scorrono ma che, personalmente, mi hanno lasciato qualche dubbio: Jack ha dei pensieri che raramente possono essere accordati a un ragazzo di quattordici, quindici anni. Dubbio, che comunque viene immediatamente dissipato se si tiene conto degli elementi surreali e irreali presenti nel romanzo.
Malzieu con leggerezza mette su carta e racconta la meccanica dei cuori e dell’amore, ma non solo: racconta la crescita, la fiducia verso se stessi, l’accettare il proprio esser differenti e allo stesso tempo accettare quello degli altri.
Integrando gli elementi irreali di una favola e quelli formativi di un romanzo, Malzieu parla direttamente al cuore del lettore, facendo comprendere a quest’ultimo la complessa meccanica che si cela dietro a quel “bum, bum”.

t.

Per paura e timidezza verso me stessa evito ogni forma di descrizione: interiore ed esteriore. Scrivo in gran segreto per mettere in ordine pensieri e sentimenti confusi e per riprendermi da notti insonni.

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