Bookcrossing | #iodamorenonmuoio di Arcangelo Badolati, storie di vittime e carnefici

Recensioni & passaggi:
letture di scambio al TIP Teatro di Lamezia Terme

#iodamorenonmuoio è l’ultimo lavoro letterario del giornalista di Palmi, Arcangelo Badolati, conosciuto per aver portato avanti le più importanti inchieste giornalistiche sulla ‘ndrangheta e i fatti di cronaca calabrese più eclatanti. Badolati, infatti, giornalista professionista, laureato in Giurisprudenza, è caposervizio del quotidiano “La gazzetta del Sud” ed è autore, per citare solo alcuni dei suoi successi, di ‘ndrangheta eversiva’ e de ‘I segreti dei boss’ in cui racconta più specificatamente la storia della criminalità organizzata cosentina. Il libro in questione, edito Luigi Pellegrino, e stampato per la prima volta nel febbraio del 2016, vede una breve e toccante riflessione tra le prime pagine, curata da Cinzia Falcone, ed è il concentrato di storie al femminile, tra lotte, sensi di colpa, amori infranti, amori deviati, violenza, resistenza, e dopo tutto anche storie di coraggio, storie di desiderio e di cielo. Inserito nella Collana ‘Ipazia’ il libro di Badolati sembra raccontare fatti di cronaca, amari, e nel contempo sembra restituire, o quanto meno compie questo slancio, dignità alla figura femminile, perché ha comunque dietro la speranza, la fede, la ribellione, tutti ingredienti che lo stesso Badolati aggiunge sempre al suo oratorio.arcangelo-475x400

[quote]“Ai ragazzi e alle ragazze perché comprendano la bellezza della vita e dell’amore”[/quote]

Le donne nella storia. Donne geniali, donne vittime, donne ribelli che hanno caratterizzato la vita del mondo, donne assassinate da uomini brutali, madri uccise dai figli, e poi donne sconosciute, donne straniere, rese schiave, costrette a prostituirsi, sui quali corpi regnano mozziconi di sigarette e alle quali ogni giorno si sbatte in faccia un pacchetto di preservativi da utilizzare, donne che sopravvivono ma sono già morte e che fissano una immagine restando dritte, nell’immobilità di quel presente che le vede crocifiggere. Ma ecco anche Ipazia di Alessandria, Olympe de Gouges, Giovanna D’Arco – ed ecco lo slancio di cui si accennava sopra –  Beatrice Cenci, Oriana Fallaci – e poi altro slancio – Maria Concetta Cacciola, Patrizia Schettini…

[quote]“Bisogna continuare a sognare anche di giorno oltre che di notte” Edgar Allan Poe[/quote]

Le statistiche che di anno in anno si raddoppiano, riguardo il numero di femminicidio in atto, sono senz’altro allarmanti ma quello che Badolati tenta di fare, è sbattere in faccia tratti umani, atteggiamenti, finanche sentimenti, amori deviati, perché oltre i numeri occorre interrogarsi, ponendo la questione della violenza su più gradini, quali il fenomeno della subcultura maschilista, l’arretratezza, la violenza, dunque quale sinonimo di intolleranza, mancanza di affetto, occorre procedere sul piano della cultura e della sociologia riguardo le figlie del presente vittime dell’ignoranza e del disagio. L’autore, quindi, pone il lettore di fronte un duplice sguardo: quello della vittima e del carnefice, laddove il carnefice è vittima di se stesso, oltre che generatore del male altrui, della miseria del mondo che ci circonda, e che beffardo, sempre lui il mondo, resta a guardare, indifferente, tonto, come quei tredicenni che si riuniscono in cerchio nei cortili delle scuole medie, che stanno fermi a guardare il bulletto picchiare l’amico più fragile. Nella prefazione della Falcone infatti si evince che:

[quote]“Badolati narra attraverso fatti di cronaca che fanno trapelare le vere colpe, le reali responsabilità le ammissioni, le superficialità, le trascuratezze, e si propone come ‘monito’ e ‘ammaestramento’ perché tutto ciò non si ripeta”  [/quote]

Cerca delle risposte Badolati, che attraverso la sua esperienza sul campo, svolge da anni degnamente un lavoro assai rischioso ma che lo rende orgoglioso, forse un po’ sofferente, al cospetto della sua schiena dritta, al confronto della schiera di giornalisti che decidono piuttosto di far finta di scrivere pur di portare a casa un misero stipendio e non contribuiscono affatto allo sviluppo verso il cambiamento della società calabrese. Come ci fa notare la Falcone, sono spesso le differenze tra ‘uomini e donne’ nella società occidentale all’alba del terzo millennio a creare confusione, follia. Dice infatti la Falcone:iodamorenonmuoio-libro

[quote]”Da un lato viene enfatizzato il ruolo della donna, dall’altro ne circoscrivono il campo”.[/quote]

Non sembrerebbe neanche un problema di pari opportunità quanto di pari ‘condizioni’. Perché oggi, troppo spesso sentiamo dire pari opportunità, ma se guardiamo bene la faccia di chi pronuncia queste parole ci sentiamo effettivamente presi in giro, perché in realtà non si conosce bene o per niente il significato delle stesse, e spesso sono le facce più bigotte del paese ad ostentarne l’interpretazione fatta solo di slogan. È dunque la mancanza di queste condizioni che porta allo ‘squilibrio’ dei rapporti umani. Ma le donne non sono solo vittime, e gli uomini non sono solo carnefici.

[quote]“Le donne non sono uguali agli uomini, esse sono diverse e chiedono solo che ciò venga loro riconosciuto”[/quote]

Così apprendiamo dalla narrazione di Badolati, storie come quelle di Patrizia Crivellaro uccisa da un colpo di pistola dal figlio a Donnici in provincia di Cosenza. Le violenze sessuali, l’omertà o il protagonismo dell’orrore da parte di vescovi. E ancora, la libertà che certe donne, Giuseppina Pesce o Maria Concetta Cacciola, riescono a trovare paradossalmente solo nella ‘morte’. Donne uccise a colpi di Kalashnikov nelle loro case di Cobane, in Serbia, oppure oggetto di violenza nei campi di concentramento di ‘stupro’. Ma per non cadere nella retorica, ecco che Badolati compie un salto di qualità preciso, e chiarisce attraverso una ‘letteratura’ e una ‘poesia’ salvifiche circa un male che non risiede solo nell’uomo, e ricorda uomini come Pasolini, Torquato Tasso, Alexandro Panagulis, Beethoven, Michelangelo. Accanto all’orrore esiste la bellezza.

[quote]“I più grandi versi per le donne sono stati scritti dagli uomini” dice Badolati ricordando i fratelli Grimm.   [/quote]

Giornalista pubblicista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.