Questo scritto è nato stamattina per caso.
All’università, durante il corso di scrittura creativa, il prof, come esercitazione ci ha detto di pensare ad un oggetto a cui siamo particolarmente legati e di descriverlo, non dal punto di vista fisico, ma piuttosto ciò che esso suscita, e così è uscito questo scritto, che ho successivamente letto ad alta voce.
Era la prima volta che leggevo un mio scritto davanti ad un pubblico ed è stata una sensazione strana.
Dentro il cassetto della mia camera, all’interno di quella che ad un primo sguardo può sembrare, ed effettivamente è, un’anonima scatola verde di forma perfettamente rettangolare è contenuta una vecchia, ma perfettamente conservata, armonica a bocca.
Si tratta di un’armonica “a quattro bocche” per la precisione.
Non so se questo sia effettivamente un termine tecnico ma mio padre la chiamava così, infatti questo strumento apparteneva a lui che, aveva imparato a suonarla da autodidatta e non aveva alcuna competenza tecnica. Con questo strumento, molto versatile proprio per la sua caratteristica di poter essere suonata da quattro differenti lati e, quindi in grado di riprodurre moltissimi suoni, mio padre suonava motivetti popolari, canzoni appartenenti alla tradizione popolare, religiosa, contadina; in poche parole l’opposto della musica che io solitamente ascolto.
Spinto dalla curiosità mi sono informato ed ho scoperto che si tratta effettivamente di un’armonica adatta per questi generi musica, ma, non essendo io capace di strimpellare nemmeno una nota, per me non ha alcuna importanza per cosa è effettivamente adatto questo strumento, ma piuttosto chi suonava questo strumento, che ora, non è più con me da nove anni.
Certo, l’armonica “a quattro bocche” fortunatamente non è l’unico ricordo che ho di mio padre, e forse non è nemmeno il più bello, ma a me il suo suono suscita delle emozioni. Non il suono fisico che può essere quello di una qualsiasi armonica a bocca presente in commercio, ma il suono dei ricordi, di quei ricordi che risultano come una musica sempre più lontana nel tempo.
Su di me ci sarebbero da dire molte cose ma nel contempo niente. Preferisco che siano i miei pensieri scritti a parlare di me. Ho molte insicurezze e poche sicurezze nella mia vita. Una di queste è la scrittura, una delle mie più grandi passioni che spero diventerà la principale attività della mia vita.