Studentessa. Commesso. Operaio. Troia. Segretaria. Muratore. Satanista. Taxista. Pilota. Pizzaiolo. Gay. Cameriera. Carabiniere. Pompiere. Transessuale. Cubista. Calciatore. Prete. Vegano. Mendicante.
Etichette.
“Chi sei nella vita?” non facciamo altro che chiedere questo.
E cosa rispondere a questa domanda se non con un’etichetta.
Una lurida etichetta imposta dal lavoro che svolgiamo, dal nostro conto in banca, dall’orientamento sessuale, politico, religioso, alimentare…
Etichette incise sulla pelle come quei marchi a fuoco fatti sulle bestie.
Fatti vedere, fatti conoscere, dimmi cosa fai, di chi sei figlio, in cosa credi, che cosa mangi. È questo il modo per riconoscerci, solo questo! Dimostrare al mondo che cosa facciamo, che cosa pensiamo, come occupiamo il nostro tempo e chi ci portiamo a letto per una notte o per sempre.
Etichette.
“Chi sei nella vita?”
Io sono Giulia. Io sono me.
La Luna è la migliore compagnia dei poeti senza sonno ed io, Moon, lascio la mia impronta abbracciando la notte e dipingendola di parole.