Rompere il muro della noia con la nostra passione
Le tue forme mi giocano come al solito un brutto giochino
Tu balli la lap dance mentre la musica si sfoga in un assolo di chitarra.
Il ritmo della vita è scandito dai battiti
Del mio cuore dominato dalla tua vista
E mentre vedo inarcarti come una ballerina snodata e flessuosa,
le gambe e il tuo ventre
tracciano la trama dei miei sogni.
Distopici e impossibili, essi mi riconducono
al giorno in cui ti conobbi te sola nella sala del bar;
Fumavi una Lucky-strike
e sorseggiando una birra con fare noncurante
Eri una bambola anche se non lo sapevi
dagli zigomi alti e ben fatti
Inconsapevole di te stessa mi osservavi
E io da allora ti desiderai.
Nel frattempo ne abbiamo fatta di strada, io e te.
Ti vedevo ogni notte ballare
In un caldo tropicale,
Sorridendo dentro
sapendo che eri mia,
Il nostro piccolo segreto aumentava il desiderio,
e quando finivi uscivamo fuori a far casino
Come dei bambini dimentichi del tempo e della noia
Fino a quando soli nella nostra stanza
Tra luci soffuse e lenzuola profumanti delle nostre essenze
Vittime del nostro stesso desiderio
In una lotta d’amore
E nell’estasi del sesso
ci sussurravamo
tenere parole:
<<Fin quando io vivrò e tu vivrai
Io e te non ci lasceremo mai>>.
Il poeta non è altro che un canale, un medium per l'infinito, che si annulla per fare posto a forze che gli sono immensamente superiori e, per certi versi, persino estranee. D'altra parte chi sono io di fronte al tutto, ma al contempo, cosa sarebbe il tutto senza di me?