Questo breve componimento, in memoria di Giulio Regeni (il ricercatore barbaramente ucciso e torturato al Cairo per motivi non del tutti noti)
ha partecipato al Festival della Letteratura di Milano, nell’ambito dello spazio a lui dedicato “Poesia urgente per Giulio Regeni” nella primavera del 2016, in collaborazione con Amnesty International.
Voleva e vuole essere, umilmente, un tentativo di rielaborazione del dolore e della testimonianza causata dalla morte di un ragazzo innocente, divenuta ormai bandiera delle atrocità commesse da ogni regime, in ogni angolo del pianeta. A Giulio, ai suoi genitori pieni di dignitosa sofferenza e a tutte le vittime dimenticate da una politica cieca e schiava di interessi economico-politici, va la promessa del nostro impegno, sulla strada dell’onestà, della verità, del rispetto dei diritti umani. Sempre.
"Se leggo un libro che mi gela tutta, così che nessun fuoco possa scaldarmi, so che è poesia. Se mi sento fisicamente come se mi scoperchiassero la testa, so che quella è poesia. È l'unico modo che ho di conoscerla. Ce ne sono altri?" E. Dickinson