Oggi voglio consigliarvi un libro speciale. Un libro un pò fuori dai circoli canonici della “letteratura standard”, perchè non rientra in nessun canone, a mio avviso.
Un libro che viene da lontano, dalla Finlandia, una terra che è essa stessa un grande punto interrogativo, crogiuolo com’è sia della tradizione europea che di quella “asiatica” e per Asia qui intendo le zone russe di essa: la Finlandia, essendo stata per lungo tempo sotto il dominio russo, risente di questa influenza, soprattutto in toni di sofferenza.
Ma veniamo ai Sette fratelli, un’opera davvero unica: il suo autore è Alexis Kivi, vissuto tra il 1834 e il 1872. Morto giovane, quindi, e infatti il suo unico romanzo è proprio questo, Sejtesman Veliesta, ovvero I sette fratelli.
Un romanzo semplice, nel senso più puro del termine: la semplicità sta in tutto, nelle sua trama, nelle sue azioni e nei valori che trasmette o che comunque ci arrivano; eppure, come tutte le cose semplici, scava nel profondo, risvegliando in noi quel senso di pace, ardore, felicità, dolore, fatica e gioco che molto spesso la nostra epoca ha perduto o dimenticato.
I sette fratelli di Jukola, una fattoria nella Finlandia rurale e povera, devono barcamenarsi tra la loro tendenza al bere e alle risse, i conflitti con la giustizia e con la difficile arte della lettura, che conquisteranno solo dopo molte peripezie; ma su tutto domina l’eroismo della terra, quell’eroismo che trova la sua sublimazione nella fatica quotidiana, nel meraviglioso della natura, nel ritmo delle stagioni e nel tempo ciclico che tocca tutto e tutti.
E ogni cosa viene narrata come in una favola, ma con toni che vertono sempre verso la danza e il canto; ci sono molte canzoni, ma anche quando leggiamo in prosa, avvertiamo sempre questa musicalità del testo e questo suo ritmo danzante, intervallato dai tanti racconti fiabeschi e realistici allo stesso tempo che i fratelli- Gianni, Maso, Abramo, Simeone, Timoteo,, Renzo, Rico- si narrano a vicenda, ogni tanto.
Un romanzo fiabesco, ma che sa di vita vera, faticosa, sudata e guadagnata, e che passa dallo sberleffo anticlericale ad una religiosità profonda, nel giro di poche righe.
Uno stile unico e particolare, con i suoi personaggi saggi e bizzarri allo stesso tempo, che non può non avvincere, e anzi che fa proprio innamorare.
Non voglio svelare, altro, ma vi invito a leggere la storia dei sette fratelli, ed ad innamorarvi della strana, bizzarra e bellissima terra di Finlandia!
Di Pesaro. Ho trentaquattro anni, vivo e scrivo da precario in un mondo totalmente precario, alla ricerca di una casa dell’anima – che credo di aver trovato – e scrivo soprattutto di fantasy e avventura. Ho sempre l’animo da Don Chisciotte e lo conserverò sempre!