Solo qualche grammo tra le mie dita
Aumenta il battito
E non c’è via d’uscita.
Non in grado d’entrar
Dalla porta blindata della mia tempesta,
Dai tanti nomi dati a questo dolore,
Le etichette,
Il buon senso il buon costume,
E la vostra magnificenza
Indossa vestiti di normalità:
Io,son forse fuori dal cerchio
Eppure anche il mio cuore pulsa,ancora
E si sente il rumore
Dello sbando che crea al tramonto
Per poi risalire.
Sbarrata l’entrata.
Al muro la scritta decanta:
C’è d’aver terrore,questo è un fiore
Che infetta.
Meglio lasciarlo essiccare.
Invece di quanta acqua ha bisogno questo cuore!
Perché?
Perché nessuno sa ne vuole sapere?
Perché la protezione deve essere un inno
Alla morte anzi che alla vita,
Allo scorrere del fiume
Verso il mare?
Allo scorrere di quelle cose rare,e care.
Perché non esiste un posto nel mondo
per la fragilità?
Un angolo dove poterci incontrare e ammirare l’amore,
Senza spine nel petto o sonagli appesi al collo.
Perché non accarezzare il colore
Degli alberi nella notte,
Sentirli sciogliersi al sole
Come in un sogno.
Perché
Al muro è affissa una scritta
Colata di vento:
Le parole dicono
Che non si può entrare
Dove c’è sgomento.