Il processo di “haiku-izzazione” è un gioco che si fa tagliando i versi di poesie famose e, a volte, lasciando soltanto le parole o le parti finali. Fonte 1 Fonte 2
Immagine in evidenza: Ma 102 – Tadasky, 1961
215/1.
Attraversiamo il mondo
in silenzio.
Mi addormento,
mi sveglio.
Forse scapperò
215/2.
Guardo il mare giallo
la sua pelle
piaga di sangue
odore di iodio
aria di casa
Testo Originale
da “Poeti Israeliani” – Yitzhak Laor, ed. Einaudi, trad. Ariel Rathausi
Presente nella raccolta “Poesie Per Anime Gemelle”, ed. Newton Compton, a cura di Francesca Pansa
Il mare ravvolge la sua pelle, a migliaia rivela le sue pallide
ossa, erba e conchiglie e pietra dolce e un pungente
odore di iodio che si leva dalla terra scoperta, pus della bassa marea
ci addormentiamo, ci svegliamo con l’alta marea, lentamente l’acqua sale
in silenzio, forse la parola giusta è strisciare, un grosso occhio di mostro
aperto, si chiude, enorme, si riapre, il mare cresce
inturgidisce, piaga di sangue, risveglio lontano dal mare, risveglio
che si avvicina al mare.
Attraversiamo il mondo
senza requie
e senza redenzione,
litighiamo,
amiamo,
ce ne andiamo
trascinandoci dietro aria di casa,
piegatura di vestiti,
qualche derrata
sesso grossolano,
partiamo e parcheggiamo,
stendiamo di nuovo
il nostro odore casalingo
come un lenzuolo noto
su un materasso straniero.
Mi addormento
Mi sveglio, mi alzo e vado alla finestra, guardo il mare giallo. Forse scapperò
via da te. Se ti svegli e mi domandi dove vai ti dirò: su, presto usciamo di qui senza prendere nulla