Iniziato il Ramadān, anche in Italia migliaia di musulmani a digiuno
È iniziato a metà maggio quest’ anno il Ramadān, il periodo di digiuno e di ritiro spirituale per i musulmani. Nel calendario islamico ( in cui si contano 11 giorni in meno rispetto all’ anno gregoriano) il Ramadān, che vuol dire ‘caldo torrido’, assimilabile al mese caldissimo dell’ Arabia preislamica, varia di anno in anno.
Nel mondo, sono più di 1,6 miliardi di fedeli musulmani a portare a compimento uno dei cinque pilastri dell’ Islam, oltre alla testimonianza di fede, alla preghiera canonica, all’ elemosina rituale, e al pellegrinaggio alla Mecca.
Una tradizione che, rispetto alla spersonalizzazione del mondo occidentale, restituisce una forte valenza identitaria, ma fa riflettere anche in merito ai conflitti, ai fondamentalisti, al terrorismo. Restando nel merito del principio sancito dall’ articolo 8 della Costituzione italiana – tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge – si percepisce interessante il confronto, l’ approfondimento, da parte degli stessi occidentali. Poco fa, dal Vaticano, l’ augurio di Papa Francesco.
Durata del Ramadān
Per 29 o 30 giorni ( a seconda di quando è visibile la luna) i musulmani si raccolgono in preghiera, specie nella notte, e in alcuni casi si trovano a recitare interamente il Corano. Particolarmente rilevante il Corano, con la sua lettura in chiave di meditazione, perché fu proprio durante il Ramadān che lo stesso Corano venne rivelato a Maometto.
“Il mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza. Quando vedete la luna nuova, digiunate per l’intero mese. (Sura II, v. 185)”.
Ma qual è il messaggio?
É l’ astensione dal cibo e dall’acqua, elementi fondamentali all’ uomo, seguiti dall’ astensione dai rapporti sessuali, che consentirebbero l’ avvicinamento a Dio, ed alla riflessione sul senso della vita, sulla sua bellezza. Non sempre, non tutti i musulmani riescono a rispettare però il periodo di astensione. Mentre si ritengono giustificati coloro che vivono nella malattia.
La fine del Ramadān rappresenta una delle principali festività islamiche. “Eid Al Fitr” questo il nome dato alla festa di fine digiuno, e si celebra con banchetti conviviali di cibi, di doni, di danze e canti, di incontri e sorrisi. Quando spunta la luna, si spezza il silenzio condiviso assieme ai peccati ed al perdono di ognuno.
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".