Scrivere Festival: il ponte tra scrittori ed editoria

Il 9 e 10 Giugno, a Macerata, nelle Marche, ho partecipato alla quarta edizione di Scrivere Festival, la seconda per me.

Un’esperienza che è un unicum, in Italia, perchè permette a scrittori, editori, agenti editoriali ed editor di incontrarsi faccia a faccia, saltando i mesi e le attese naturalmente derivate da una comunicazione per e-mail e posta, che spesso rallenta i contatti, che siano proficui o meno, per la creazione di nuovi progetti legati a ciò che più di tutti noi amiamo, le Storie.
Scrivere Festival, organizzato da Confesercenti Macerata e il Collettivo Idra, rende davvero possibile una maggior coesione del mondo editoriale, per tanti motivi.
Ognuno ha il suo modo di vedere le cose, provare emozioni e valutare le esperienze che fa, quindi io porterò la mia, che naturalmente è indicativa solo del mio punto di vista… ma spero che incuriosisca e convinca altri aspiranti autori a partecipare in futuro!

Scrivere Festival si compone di due momenti.
Il Primo è il workshop/ conferenza, nel quale editori, agenti editoriali e editor di Case Editrici, piccole o grandi, si confrontano con gli autori e tra di loro, sui temi caldi intorno alla scrittura: quali sono le caratteristiche per un testo di successo? in che modo le Case scelgono gli autori? Cosa serve a un libro per funzionare?
Domande da un miliardo di euro! Eppure, il festival permette, in un’atmosfera cordiale e partecipata, di chiarire molti punti. A questo riguardo, devo dire che a me piace l’onestà con cui si affronta la questione: non si dice agli autori “sarà tutto bello”, ma si parla delle criticità, delle difficoltà attuali del mondo editoriale, della consapevolezza che gli scrittori devono avere riguardo alla necessità di SBATTERSI per le proprie opere, ma anche dell’attenzione che devono porre alle proposte che arrivano loro.
Insomma, la scrittura non è vedere il proprio nome su un libro, ma una vera missione…e un lavoro, da portare avanti con costanza!

Il secondo momento del Festival è lo speed date, che è certamente il più atteso dagli scrittori: 10 minuti per ogni incontro nei quali ogni scrittore può sottoporre un proprio manoscritto ad agenti o case editrici.
Detto così, suona molto freddo, come discorso… ma in realtà vi posso assicurare che è un momento di straordinaria tensione, perchè per la prima volta si mettono a nudo le proprie idee con chi da anni a che fare con migliaia di proposte. Quindi le domande ti sorgono spontanee nella testa: sembrerò matto? ma dai, quello che ho scritto è ridicolo! No, aspetta, devo andare fiero della mia storia!
E via, con numerosi colloqui nei quali si cresce molto, perchè si impara a raccontare le proprie storie, ad ascoltare chi su certe tecniche ne sa di più di te, a confrontarsi umanamente con professionisti del ramo, in un momento sociale e storico nel quale si va fin troppo di fretta.

Con la speranza di aver colpito qualcuno con le tue storie, e che costui o costei possa credere in te!

Finisce qui?
No, naturalmente: perchè poi c’è la cosa più bella: il confronto con gli altri autori, i contatti che nascono,le amicizie che si formano, nell’attesa che torni il tuo turno di speed date…

Insomma, l’Umanità che si muove attorno a quella meravigliosa realtà che è il libro, sale della mente e medicina dell’anima.

Di Pesaro. Ho trentaquattro anni, vivo e scrivo da precario in un mondo totalmente precario, alla ricerca di una casa dell’anima – che credo di aver trovato – e scrivo soprattutto di fantasy e avventura. Ho sempre l’animo da Don Chisciotte e lo conserverò sempre!

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