Versi sparsi, riassemblati, tratti da: “Antologia di Spoon River” – Edgar Lee Masters, ed. Mondadori, trad. Luigi Ballerini.
Immagine in evidenza: Espaço Ilusório II – Eduardo Nery, 1969
– UN UOMO –
Mi sono sfiancato lavorando
senza tregua
con l’ascia o con l’aratro
mi sono dedicato agli altri
e il mio amore l’ho riversato su di loro
mi sono ritrovato coi miei quaranta acri
un violino sgangherato
una risata sgangherata
e mille, mille ricordi
ma neanche un rimpianto
Ma come fa un uomo a vendicarsi
di quell’orco mostruoso che è la Vita?
– UNA DONNA –
Mi sono trovata davanti una sfilata di case
con le porte chiuse e le tendine abbassate –
esclusa da tutto.
Non ne facevo parte, nessuno m’avrebbe accolto
– Io sono diventata ricca –
mi sono guardata allo specchio
ho sentito una voce:
bisognerebbe morire del tutto
quando si è morti per metà –
– ALCUNE PERSONE –
Io sono finito quaggiù, sono scappato
Io sono caduto, invece, e la mucca mi ha sventrato
Io sono l’insieme di due metà in conflitto
non compenetrate o fuse
ma separate
tenute insieme da una debole saldatura
I giorni sono passati come ombre
i minuti rotolati via come stelle,
ma tu tira diritto, pazzo mondo!
La nostra storia è sconfinata nel silenzio