Si avvicina l’estate in Calabria e con essa rilevano, come ogni anno, alcuni problemi legati al mare sporco rimasti irrisolti. A fornirci un preciso sguardo in merito al sistema di rete fognaria e agli impianti di depurazione è Vincenzo Calvieri ingegnere per l’ambiente e il territorio reduce di un’esperienza lavorativa nell’ambito del progetto della comunità europea “Attività di censimento delle infrastrutture fognario depurative nei comuni della regione Calabria”.
Alleghiamo anche una mappatura interattiva che consente di visualizzare le informazioni georeferenziate producendo rappresentazioni cartografiche interattive e dinamiche dei dati. L’utente seleziona i layer relativi desiderati dalla sezione “Tematismi”; sulla base di tali scelte viene creata la rappresentazione.
In molti casi, sia la rete fognaria che gli impianti di depurazione versano in condizioni tutt’altro che positive.
“E’ doveroso premettere che spesso i comuni non hanno sufficienti risorse per far fronte alle numerose, e costose, problematiche legate a questo campo; proprio per questo interviene la Regione che, per conto della Comunità Europea, elargisce (in base ad una valutazione dei problemi e delle soluzioni necessarie per superarli) dei fondi destinati al ripristino di queste opere.
Per quanto riguarda la rete fognaria esistente le problematiche sono diverse. Se da un lato l’obsolescenza delle condotte crea diversi disagi (rotture e conseguenti perdite) dall’altro a creare il disagio è l’affluenza turistica estiva massiccia nelle zone costiere che mette a dura prova la rete.
Punti critici sono sicuramente le stazioni di sollevamento, che sono dei pozzetti in cemento in cui confluisce il refluo al quale, per mezzo di una pompa, viene data l’energia sufficiente per raggiungere l’impianto di depurazione che altrimenti per gravità non raggiungerebbe. Queste pompe, come tutti i macchinari, hanno bisogno di manutenzione e possono subire dei danni dovuti all’uso.
Altri disagi legati alla rete fognaria sono legati alle scelte urbanistiche, come a Chiaravalle Centrale, dove le autorizzazioni edilizie erogate a pioggia negli anni ’80 hanno visto la nascita di oltre 70 contrade sparse su tutto il territorio comunale, con la conseguente difficoltà di poter fornire il servizio a tutte le abitazioni. In alcuni casi si va, invece, nel tragicomico, succede a Casabona, dove la rete fognaria si interrompe prima di raggiungere gli impianti di depurazione – comunque abbandonati e mal ridotti – sversando quindi il refluo nei corsi d’acqua a cielo aperto.
Per quanto riguarda gli impianti di depurazione in molti casi ci si trova di fronte ad impianti di vecchia data, dotati di tecnologie ormai superate, e la cui gestione potrebbe essere sicuramente migliore. Capita di trovare impianti di depurazione completamente abbandonati, altri in condizioni di degrado e con evidenti malfunzionamenti. I comuni affidano la gestione degli impianti a ditte specializzate, solo che alcune sono “più specializzate” di altre. Non mancano certo le eccezioni, per fortuna, con impianti perfettamente funzionanti e gestiti come si deve, come a Chiaravalle Centrale o Borgia, ma dovrebbe essere la routine.
Per far fronte a questi problemi esistono diverse soluzioni. La migliore che ho avuto modo di vedere, seppur in progetto, è quella di Feroleto Antico che ha pensato di dotare le contrade che compongono il comune di piccole reti fognarie indipendenti affluenti a piccoli impianti di fitodepurazione, spazzando via in un sol colpo il problema dell’orografia e mirando a tante piccole soluzioni per risolvere un unico problema più grande”.
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".
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