Spira il vento
che t’invermiglia le gote
e ti stringi pel freddo
nelle tue vesti sordide
cercando a perdifiato,
con la tua tenue voce,
un compratore
pel fiammifero
la cui luce soffusa
t’illumina il viso
e, con un guizzo di gioia,
corri forsennata
stupefatta del barlume
della tua opera
ma, presto, mesta t’adagi
sul lastrico innevato
scoppiando in un pianto
che t’avviluppa nel suo funereo drappo
poiché nessuna mano
s’è protesa verso
la tua offerta
che fumiga e stride,
fra le tue frigide dita,
in un greve silenzio
che t’ha preso la vita.
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