La sinfonia dell’eccesso.

La malinconia questa notte non suonerà da sola;
sinfonie sinistre si intrecciano ai miei pensieri.

Non ci sarà l’apatia a salvarmi questa volta.
Che l’opera continui;
che il mio inconscio faccia da maestro e guidi la melodia.
Voglio che il pubblico balli al ritmo delle più primitive emozioni.
In questa sinfonia dell’eccesso lascio spazio ai miei demoni.
Che l’inferno si svuoti e si unisca alle danze;
voglio farvi nutrire dei miei peccati.
Farvi sentire la risata di un folle.
Ho cercato per troppo tempo mie sfumature in dipinti altrui.
Questa volta macchierò la tela con il mio sangue.
Le mie personalità sono inclini al disprezzo;
a voi l’illusione del controllo a me la certezza del comando.
Gli opposti si ammazzano.

Oscillo tra i miei flussi di incoscienza.
Giullari venite e deridete chi non vuol guardarvi;
Colui che della verità ne apprezza le ferite.
Chi ha reso la propria voce un ruggito.
Chi a solo la notte deve il suo inchino.

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