Tutte le citazioni presenti provengono dalle opere opportunamente menzionate nel testo.
Il post è stato ispirato dai ricordi di Georges Perec. Qui un esempio.
Immagine in evidenza: Modulação Luminosa I – Eduardo Nery, 1966
Mi ricordo il carnevale: quando per il corso non ci passava nemmanco una carrozza, e per tutta notte suonava la musica per le strade; quando gli artisti, gli architetti e gli scultori inventavano interi gruppi, ne combinavano di tutte.
[Tutti i Racconti – Nikolaj Vasil’evič Gogol’, ed. Newton Compton 2012, da “Roma” trad. Nice Contieri]
Mi ricordo benissimo di un’anziana signorina con uno scialle giallo sulle spalle, e di una ragazzetta di una quindicina d’anni.
[Il Calore del Sangue – Irène Némirovsky, ed. Newton Compton 2012, trad. Marco Rinaldi]
Mi ricordo bene di loro due verso la fine, quando erano stanchi e indeboliti e prendevano il sole sulle scogliere vestiti di stracci con le ciotole da mendicanti e raccontandosi vecchie storie schiamazzavano strepitando come bambini.
[Il Vagabondo delle Stelle – Jack London, ed. Feltrinelli 2015, trad. Davide Sapienza]
Mi ricordo di un vento impetuoso, che soffiava da chissà dove, gonfiava quei camicioni come fossero vele.
[Il Calore del Sangue – Irène Némirovsky, ed. Newton Compton 2012, trad. Marco Rinaldi]
Mi ricordo d’un giorno di sommossa, d’un giorno in cui il popolo furioso, furioso e muggente come il mare, invadeva il palazzo reale.
[Il Visconte di Bragelonne – Alexandre Dumas, ed. Newton Compton 2006, trad. Tommaso Monicelli]
Mi ricordo ogni vestito che portavate e gli abiti dei bambini, e i mobili, e il parco, mio Dio! Dio santo! Potrei dire dove era posta ogni cosa! Potrei entrare in casa e camminare a occhi chiusi!
[Come Le Mosche d’Autunno – Irène Némirovsky, ed. Newton Compton 2013, trad. Alessandra Di Lernia]
Mi ricordo solo di lui. Stava sulla porta e non mi toglieva gli occhi di dosso, come se stesse meditando qualcosa. Tutto il resto saltellava, luccicava e mutava.
[Romanzi e Racconti – Michail A. Bulgakov, ed. Newton Compton 2012, da “Romanzo Teatrale” trad. Viveca Melander]
Mi ricordo l’istante preciso in cui l’ho capito. Era il giorno in cui sono stata peggio, in clinica, dove avevano tentato il tutto per tutto e poi abbandonato ogni speranza. Intorno al letto avevano disposto un paravento, un segnale inequivocabile.
[Due – Irène Némirovsky, ed. Newton Compton 2012, trad. Tiziana Merani]
Mi ricordo che si udì il rumore del catenaccio alla porta. E poi fuori dalla finestra si era sentito scricchiolare un carretto. Era senza berretto, il pellicciotto sbottonato, la barba in disordine e lo sguardo folle.
[Romanzi e Racconti – Michail A. Bulgakov, ed. Newton Compton 2012, da “I Racconti di Un Giovane Medico” trad. Chiara Spano]