Versi sparsi, riassemblati, tratti da: “San Francisco Blues. 71 Poesie” – Jack Kerouac, ed. Mondadori, trad. Massimo Bocchiola.
Immagine in evidenza: California – Ulfert Wilke, 1967
Pensiero n.1
– Perché sto qui seduto a gambe incrociate? –
1.
Tua mamma:
grandi occhi
spalle dolci & sottili
un cappellone,
scarpe rosse rigate dalla pioggia.
Scriveva ritmi & rime
dell’infelicità
2.
A Parigi
[entro un mese] –
le donne non passeggeranno più
per i cimiteri dei treni
adocchiate da pappagalli allupati,
succhiane ogni succo.
E il mio cesso in cortile se ne frega
Pensiero n.2
– Non puoi farti una donna a ogni cambio di vento –
3.
Per il mondo
la luce segue i fiumi
mentre la locomotiva
fugge l’uomo vecchio
alto due metri e settantacinque
misconosciuto & troppo stanco.
Ma tutto è a testa in giù & strano,
reale,
reale come la nebbia a Londra
4.
Alle 4:00 pm
tende cenciose al vento
nella sede di un giornale
5.
I fumatori non esaleranno più
le mie poesie
da una vecchia lattina di fagioli
6.
I canyon sbuffano nuvole di nebbia
quando la testa mi comincia a girare
e io non sono da nessuna parte
istericamente – ieri e adesso.
E andare al lavoro
scarabocchiando a matita
questo diamante gigante,
invisibile,
in tutta questa costola di roccia
Pensiero n.3
– Il serpente dolente divora formaggio sul ginocchio –