Il fenomeno Chiara Ferragni continua a scatenare polemiche. La modella e fashion blogger, nota in tutta Italia e seguitissima anche altrove per i numeri di followers su Instagram, la biondona moglie di Fedez, mamma di Leo, sempre esposta nelle stories h24 ha messo insieme da un lato le adolescenti e anche adulte che l’amano e dall’altro coloro che la credono ridicola.
Oggi che viviamo nell’era dei social network e la vita di tutti, anche dei più anonimi, é piazzata su Instagram, facebook, e twitter, il tipo di successo “effimero” della Ferragni mira a una riflessione che tocca superficialità e profondità.
Cos’è, infatti, oggi successo? Il lavoro di avvocato, di giudice, di banchiere, medico, giornalista, e chi più ne ha più ne metta, insomma tutti lavori classici, o quello di chi sfila o sfoggia abiti, stories su instagram sul piatto a pranzo o a cena, sullo yacht a Capri o sugli aerei da una parte all’altra di Italia. Sul lettone condiviso con cani e gatti…?
Cosa irrita di più e cosa attrae? Infondo potremmo dire che riflette il nostro presente, come si diceva, perché a chi, oggi, non capita di fare una stories simile? Magari avendo meno soldi meno cose sono da sfoggiare, certo, ma la tecnica è sempre quella, così come la dipendenza dai social.
Quello che è certo è che nei riguardi delle nuove generazioni questo approccio alla vita virtuale non si può dire educativo. Riempiendo il quotidiano solo di dipendenza mediatica, virtuale, appunto, il rischio è di non riuscire più a trovare spazio per le cose autentiche, per le emozioni vere, palpabili. Quelle che fanno crescere, cambiare, maturare. Perché, in effetti, appare strano come della Ferragni non si faccia alcun cenno, nelle benedette stories, a sbalzi di umore, o a qualche discussione con Fedez. Sorrisi, baci, abbracci, scarpe e borse. Giostre. Food. Passerelle. Invece, ai nostri ragazzi, si dovrebbe raccontare che la vita non è solo questa. O meglio, la vita non è finzione. È realtà. E se è reale occorre rendersene conto, adesso, qui, prima che sia troppo tardi.
Ancora, sull’idea di successo da non confondere con l’idea di benessere, o di armonia. Non sempre, infatti, il successo è necessario. Non sempre questo ci rende felici. E di sicuro, il successo non è solo quello di Chiara Ferragni. Però una nota a questo punto la si dovrebbe fare. E riguarda le contraddizioni. Come si spiegano gruppi di femministe o pseudo tali che dovrebbero mantenere un certo integralismo, seguire con like, commenti, e citazioni su Instagram proprio Chiara Ferragni?
Purtroppo non sempre le donne sanno bene cosa vogliono e ancora peggio chi sono. Allora l’idea di famiglia, quella fra stelline, cuoricini, e magari il vero amore o meno, fra la Ferragni, Fedez e il piccolo Leo, magari, è nell’inconscio di molte donne, molte di più di quanto potremmo provare a credere leggendo delle ipocrite critiche.
La verità, la triste verità, non è forse questa? Forse ogni donna sogna un matrimonio felice come quello che appare sulle storie Instagram dei Ferragnez ma ogni donna, oggi, è solo concentrata sul display del telefono, troppo lontana da se, dai propri desideri.
Il consiglio è uno solo. Ascoltarsi. E provare a imitare se stesse.
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".