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I sogni son Leicester di felicità.

6 Febbraio 2016. Manchester City-Leicester City 1-3. L’ennesima puntata di una storia incredibile. Da settembre sui campi della Premier League inglese sta accadendo qualcosa di assurdamente bello: una piccola squadra che tutti profetizzavano retrocessa a ottobre.. è lassù in cima alla classifica, dando lezioni di gioco a tutti quanti, mostrando campioni fino a quel momento rimasti nell’ombra, rendendo il calcio uno sport ancora sensato, in mezzo a tutti questi soldi, al cinismo, all’industria.
Finalmente c’è una squadra da poter amare, giocatori i cui nomi possono essere ricordati associandoli ad emozioni precise: la maestria di Mahrez, la grinta di Kantè, Morgan e Drinkwater, la possanza di Huth, la corsa rimbalzante di Okazaki, la freddezza di Simpson, la calma di Schmeichel, la tenacia e la corsa di Albrighton, la velocità di Dyer, il cuore di Ulloa.. e poi lui, l’uomo che si mangia l’erba, divora i palloni, spacca le reti: Jaimie Vardy. L’uomo venuto dal nulla, che sta frantumando record.
Questa squadra sta dando enormi schiaffi morali a tutti quanti, e chi ne sta dando più di tutti è il suo allenatore, Claudio Ranieri. Un uomo di calcio che ha sempre messo il rispetto, l’educazione e la passione per il suo lavoro davanti a tutti.. e guarda un pò in Italia non gli è stato riconosciuto quasi niente: solo un eterno secondo, uno che salvava squadre ma niente di più. Eppure a Cagliari,a Roma, a Firenze, a Torino ha fatto ottime cose, in situazioni difficili.. per non parlare di Parma. All’Inter non gli diedero il tempo di fare nulla.
In Spagna e al Chelsea fece un ottimo lavoro, ma si sa la memoria della gente è corta. Si sta davvero rifacendo con gli interessi.
Ora, io non so se le Foxes vinceranno il titolo.. però perlomeno hanno ridato senso a quella palla che rotola.
Grazie Leicester.

Di Pesaro. Ho trentaquattro anni, vivo e scrivo da precario in un mondo totalmente precario, alla ricerca di una casa dell’anima – che credo di aver trovato – e scrivo soprattutto di fantasy e avventura. Ho sempre l’animo da Don Chisciotte e lo conserverò sempre!

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