Non c’era bisogno che arrivasse Striscia la Notizia a Lamezia Terme per evidenziare una notizia antica. Il campo rom Scordovillo, che ieri sera nelle immagini andate in onda su canale 5, è la vergogna della città, della regione, probabilmente metafora nazionale di ciò che non funziona. Vergogna è il termine attribuito in maniera controversa, sul tema, e che trapela nei numerosi commenti.
Si sfiora, ancora, il qualunquismo accanto poi al razzismo sfrenato, che indigna e fa torcere le budella, ma anche l’indifferenza. È di nuovo notizia una vecchia notizia, che mette nel ridicolo 100 rom, cittadini italiani, sotto la disattenzione totale di chi comodamente vive agiato e nei confort di case profumate e calde, costretti a sopravvivere al degrado, con morti seguite da gravi malattie, infezioni, e che continuano a sfamarsi attraverso fantasie rischiose.Perché la cultura dei rom è molto più viva e piena di folclore rispetto alla cultura generale. Avrebbero tanto da insegnarci. Eppure di loro si riesce a dire solo “Sono la causa di ogni male, in città portano solo fumo”. Nessuno, neanche fra i politicanti di destra o di sinistra, prova ad immedesimarsi nel momento di accensione del fumo. Ad interrogarsi su cosa ci sia dietro? Neanche l’ombra. Fra ordinanze, sequestri, magistrature che avevano tentato di avvicinarsi al problema, chi invoca eserciti e ruspe, si è sempre al punto di partenza. E anche fra i giovani, c’è chi ha pensato ieri sera soltanto ai messaggini da inviare su whatsapp “Stasera alle ore 20.45 su Striscia la Notizia il campo rom di Scordovillo”.
Ma Scordovillo è ormai una forma mentis ottusa, dilaniata dai più, per i quali è sufficiente commentare davanti una tv post cena, o per i quali risulta importante commentare e fare a gara fra i commenti più razzisti delle testate online. Scordovillo è il modus operandi di decine di legislature che continuano a mandare a puttane un problema complesso e che ha a che fare con la civiltà di un paese e con principi di dignità umana e di uguaglianza. Scordovillo sono i colletti bianchi e la mafia al centro di ogni cosa, Scordovillo non sono più e forse non lo sono mai stati i rom ruba macchine, che a differenza dei colpevoli di crimini più grandi, vanno in galera o si trovano a pagare avvocati per processi lunghissimi. L’integrazione deve vedere una luce fatta di concretezza, non di slogan. Ma se a tutto questo la popolazione applaude o legittima, non prende atto delle cose importanti, se gli organi di informazione non si incazzano più, è davvero difficile avvistare soluzioni. La signorina di Striscia la Notizia dovrebbe vergognarsi di lavorare sputando in faccia, con ironia becera, a chi innocente neanche si accorge di essere deriso.Ma sappiamo già come va a finire. Lei non si vergogna, noi anche.
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".