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TIP, una sigla di speranza

Voglio raccontarvi una storia.

C’era una volta un locale abbandonato, nella città di Lamezia.
Probabilmente era sporco, umido e pieno di trasudo fetido, come quelle caverne tanto disprezzate nel primo capitolo de Lo Hobbit.
Cosa potevi farci, con un posto del genere, se non lasciarlo marcire così, eternamente, fino alla fine del mondo?

Ebbene, qualcuno non era d’accordo.
E così, armatosi di scopa, ramazza, sudore e tante idee, un gruppo di persone di ogni età, decise di rimettere a posto quel luogo triste e scassato…
Fu così che una mattina, una come tante, quella via anonima e in salite vide apparire, quasi come per magia, una piccola saletta bianca, con un piano bar, una biblioteca minuscola ma ben fornita, i cui libri e DVD, legati al mondo della letteratura, del teatro e del cinema, si innalzavano fino al soffitto; manifesti di vecchie rassegne teatrali comparvero alle pareti, per mostrare come in una città per molti abbandonata dalla bellezza, la bellezza potesse fare capolino, dopotutto; un breve e stretto corridoio comparve- e non certo per magia- con quadri alle pareti, e una sala spaziosa e areata, di colpo, si trasformò in un teatro popolare, dove potessero essere accolti attori e compagnie di tutta Italia.

Ebbene, non è una favola. E’ tutto vero. Come direbbe Mago Merlino: “Io ci sono stato. L’ho visto”, e in parecchie occasioni, nei miei vagabondaggi tra Pesaro e Lamezia Terme, ho potuto sedermi in quelle stanze, sorseggiare del vino, curiosare tra gli scaffali della biblioteca, scoprire gemme artistiche nascoste di cui ignoravo l’esistenza, condividere momenti di riflessione culturale o di semplice cazzeggio.
Insomma, una piccolo frutto di cultura e bellezza, in una terra nota alle cronache mondiali spesso per tutt’altro.
Eppure, questi piccoli miracoli avvengono, in Calabria, anche in altri luoghi, e questo deve far tenere sempre accesa la fiamma della speranza.

Perchè sono le persone a rendere i posti belli, a trasformarli, e anche un piccolo teatro come il TIP può rendere un luogo apparentemente spoglio rigurgitante di tesori nascosti e preziosi.

Di Pesaro. Ho trentaquattro anni, vivo e scrivo da precario in un mondo totalmente precario, alla ricerca di una casa dell’anima – che credo di aver trovato – e scrivo soprattutto di fantasy e avventura. Ho sempre l’animo da Don Chisciotte e lo conserverò sempre!

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