Apriti Cielo è il quarto album di Alessandro Mannarino. Sono andata a comprarlo il giorno stesso della sua uscita, devo ammettere, però, che non ho resistito e l’ho ascoltato online allo scoccare della mezzanotte, quindi ancora prima acquistarlo. Chi mi conosce sa con quanto entusiasmo ho manifestato e divulgato la mia ossessione nei confronti di questo album. Così, un po’ per gioco, un po’ per passione, ho deciso di scriverne una sorta di recensione. Più che usare impropriamente questa parola, preferisco definire ciò che segue come una “mia suggestione”.
“Riga su riga l’ho scritta ridendo, piangendo, vivendo la vita”
Apriti Cielo è nostalgia, dolore, lotta, rivincita e amore: il tutto ricoperto da un velo di color arcobaleno in cui i colori si vestono di forza, ironia e, soprattutto, speranza.
“Apriti Cielo”, non un’imprecazione, ma uno spirito, un nuovo spirito di vita.
“Una ragazza un giorno m’ha spiegato che il mare ha tante onde e non finisce all’orizzonte. Allora andiamo!” (Apriti Cielo)
Se con il precedente album “Al monte”, dai toni severi, amari e cupi, Mannarino mi ha fatto versare lacrime, con questo nuovo lavoro è come se mi stesse abbracciando e me le stesse asciugando.
Un album che merita un attento ma, allo stesso tempo, rilassato ascolto. Chiudete gli occhi, sospirate e lasciatevi trasportare dagli gioiosi, freschi e divertenti ritmi sudamericani, realizzati a suon di trombe, percussioni e cavaquihni. Una volta fatto ciò sarete pronti per farvi accompagnare dall’artista in un meraviglioso viaggio, in cui, giunti all’arrivo, alla canzone finale, ne uscirete più leggeri e sollevati.
“Si va, si va, ma dove si va? Chissà, chissà! Paura non ho. E questa vita mia è tutto quel che ho, più breve lei sarà e più forte canterò” (Arca di Noè)
Ho intrapreso questo viaggio a piedi, con passo lento e stanco. Carica di pesi che rallentavano il mio passo. Passo dopo passo, traccia dopo traccia, ho gettato via dalle tasche tutte le mie paure, le mie ansie e le mie insicurezze e, libera da questi pesanti macigni, ho iniziato a saltare, volteggiare e danzare.
“Persi dentro al mondo in un’estate. Lontana quella voglia di morire” (Un’ estate)
E voi? Avete il coraggio di vivere, lasciarvi andare e aprirvi a nuovi orizzonti?
“Vivo, vivo senza motivo. Vivo anche solo per sentirmi vivo” (Vivo)
Vi lascio la tracklist, buon viaggio.
TRACKLIST
- Roma
- Apriti Cielo
- Arca di Noè
- Vivo
- Gandhi
- Babalù
- Le Rane
- La Frontiera
- Un’estate