Vibo capitale italiana del Libro è un’ottima notizia per tutta la Calabria, quantunque si tratti, ammettiamolo, non di riconoscimento retroattivo bensì di offerta fiduciaria sulla base della presentazione di un progetto di lavoro. Questo è stato riconosciuto all’unanimità, nel Ministero, come il migliore di tutti. Quindi, la responsabilità è ora altissima.
Una cosa è certa, se i dati sulla lettura in Calabria sono da sempre tra i peggiori del paese le cause di questo fallimento pluridecennale vanno ricercate a dovere: 1) gli enti pubblici hanno finora proposto e attuato progetti di pessimo valore? 2) noi operatori culturali, anche i più piccoli, abbiamo finora parlato alle vacche della Sila (era diversa, lo so)? 3) sono i calabresi stessi del tutto irrecuperabili e analfabeti? Non ho le capacità né le competenze per un lavoro simile ma mi piacerebbe molto, dati alla mano, scoprire quanti milioni di dindini sono stati spesi per la cultura della lettura e del libro, in Calabria, da cinquant’anni a questa parte. Quanti risultati attesi? Quanti disattesi?
Troppi corsi e ricorsi storici, purtroppo, mi hanno reso e mi rendono disilluso ogni giorno. Ma non pessimista. L’ottimismo c’è ed è necessario che ci sia: tocca ora a Vibo dimostrare di meritare un titolo simile, di poter diventare la capitale italiana del libro e quindi di poter diventare la capitale italiana della lettura e non la capitale italiana della progettazione culturale (questa è e deve rimanere sempre l’unica direttrice possibile).
Io, dal mio piccolo, continuerò a ritenere i soldini (da qualsiasi parte provengano) poco indispensabili per una vera rivoluzione delle coscienze. Certamente, non siamo ipocriti, con i soldini compri libri, puoi farli spostare, puoi infilarli nelle case e sotto i letti delle persone, puoi regalarli, puoi farli leggere, puoi utilizzarli insomma nel migliore dei modi. Ma quando si tratta di entrare nel cervello di una persona (perché a questo servono i libri, e a volte lo fanno anche con brutalità) credo che i soldini possano fare ben poco. Servono solamente a creare migliori condizioni per creare l’incontro lettore-libro, ma è ben più difficile che essi creino le condizioni per il mutamento uomo-lettore. Là non bastano né i soldi né i libri stessi, serve qualcosa di più.
In ogni caso: complimenti e auguri a Vibo Valentia!
Vive a Lamezia Terme, legge e scrive dove gli capita. A tempo perso si è laureato in Beni Culturali e in Scienze Storiche, a tempo perso gestisce il blog Manifest e a tempo perso è responsabile della Biblioteca Galleggiante dello Spettacolo del TIP Teatro. Di fatto, non ha mai tempo. Ha esordito nel 2023 con il romanzo "Al di là delle dune" (A&B)