Andavo
andavo per labirinti,
di città
città sommerse,
sommerse come un sogno,
un sogno dark…
Non capivo,
non capivo più bene,
sembrava spingersi tutto
al di là di ogni bene…
E il mondo senza espressione,
del tutto privo
di qualsiasi immaginazione:
l’erba, i campi,
le basi e i profumi,
tutti racchiusi
dai nervi
delle mie radici…
Chiusi,
non più rivelati,
dispersi da mesi…
Ma tu aspira,
aspira al niente
e ricorda,
ricordati bene,
tutto ciò che ha un senso
è al di là del piacere…
Il poeta non è altro che un canale, un medium per l'infinito, che si annulla per fare posto a forze che gli sono immensamente superiori e, per certi versi, persino estranee. D'altra parte chi sono io di fronte al tutto, ma al contempo, cosa sarebbe il tutto senza di me?