Ti consiglio un libro: Per Isabel. Un mandala.

Antonio Tabucchi è stato uno scrittore e un accademico italiano, considerato il maggior conoscitore, critico e traduttore di Fernando Pessoa. I libri e i saggi di Tabucchi sono stati tradotti in diciotto lingue. Egli ha ottenuto il Premio francese “Médicis étranger” per “Notturno indiano” e il “Premio Campiello” per il libro “Sostiene Pereira“.
Per Isabel. Un Mandala.” è un libro postumo, edito Feltrinelli e pubblicato nel 2013 dalla stessa casa editrice.

Waclaw, per gli amici Tadeus, è alla ricerca di Isabel, un suo antico amore di cui ha perso le tracce. La ragazza sembra esser svanita nel nulla, l’unico modo di avere sue notizie sembra esser quello di interpellare e ascoltare tutte le persone che in un modo o nell’altro son state a contatto con lei. Come cerchi concentrici che lo condurranno sempre più vicino al centro, Tadeus disegna intorno alla figura di Isabel un Mandala che, una volta concluso, verrà spazzato via dal vento.

Cosa significa perdere i confini?, le chiesi, mi scusi, Lise, mi piacerebbe capirlo. Lei sorrise il suo sorriso lontano. Significa che l’universo non ha confini, rispose, è questo che significa, ed è per questo che sono qui, perché anch’io ho perduto i confini.

Per Isabel. Un mandala.” è un libro che ho trovato dolce ma complicato da definire. Inizia come un semplice viaggio alla ricerca di una persona scomparsa e durante la narrazione diviene qualcosa di più. L’atmosfera è quella di un sogno, la realtà è sfuggevole. Il viaggio inizia attraverso il corpo e continua con la mente: profumi, sapori, fotografi, luoghi, tutto continua ad intrecciarsi senza mai ingarbugliarsi.
É il primo libro di Tabucchi che leggo, ma in pochissime pagine è riuscito a conquistarmi. La lettura è fluida e staccarsi dalle pagine costa un po’ di fatica. A mio parere è uno dei libri più delicati che io abbia mai letto. Come al mio solito, durante la lettura, ho sottolineato molte frasi. Quella che più mi ha incuriosita è questa: “L’importante è cercare, non importa se si trova o non si trova.” Ha attirato la mia attenzione perché penso che ciò dovrebbe essere uno dei capisaldi della vita: non bisogna mai arrendersi o darsi per vinti, è necessario cercare di rimanere a galla, rialzarsi sempre. Non importa quale sia la cosa che cerchiamo: se è nel nostro destino la troveremo lì a un palmo di mano da noi. L’importante è cercare: che sia la ricerca di noi stessi, di una persona cara, di qualcosa che ci sta a cuore, è fondamentale non fermarsi mai durante la ricerca, perché prima saremo ripagati di tutto quel nostro cercare senza sosta.
Il libro, come una dolce canzone, si riesce a leggere in un giorno. Ve lo consiglio soprattutto se siete alla ricerca di qualcosa di leggero e fine.

t.

Per paura e timidezza verso me stessa evito ogni forma di descrizione: interiore ed esteriore. Scrivo in gran segreto per mettere in ordine pensieri e sentimenti confusi e per riprendermi da notti insonni.

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