Cantico di Natale

A Natale siamo tutti più buoni

A Natale non siamo più soli

A Natale viviamo nel paese dei panettoni.

A Natale torniamo tutti un po’ piccini

Almeno per una notte siamo tutti più vicini

Ardono i cuori in attesa del bambinello

É la festa dei bambini che attendono i doni.

Ma a Natale ci sono anche tanti uomini

per cui forse il Natale non è una bella festa,

hanno anch’essi forse diritto di non vestirsi a festa.

A Natale ci sono anche le guerre,

e la fame non finisce certo in una notte

dove ci sono tante case rotte…

Ma una casa è anche un cuore che riceve amore,

e pazienza se manca il caviale, le ostriche e le more…

Molti sono invece i figli dal Natale dimenticati,

essi non compaiono mai nelle pubblicità,

sono forse dei cattivoni senza umanità?

I Natali non sono sempre felici,

ci sono sempre più uomini infelici,

ma a quelli forse meglio non pensare,

ci potrebbe andare storto il Natale…

Il Natale è una bella festa,

si è gioiosi come quei bambini

che esplodono una bombetta

e vanno a dormire

nella notte di Santa Claus,

che ogni desiderio esaudirà…

Poi ci sono i bambini all’ospedale

con un male micidiale,

a quelli purtroppo si pensa sempre un po’ pochino,

e sebbene anche qui ci siano le luci sui lettini,

e gli alberi addobbati a festa,

di certo le medicine non sono proprio dei dolcini…

Poi ci sono i diseredati e i barboni dimenticati,

per essi sarà sicuramente un giorno migliore,

le cene della misericordia e i panettoni,

gli restituiranno un futuro migliore…

E c’è il Natale delle Chiese,

dove tutti si danno la mano

con un coltello nell’altra mano,

che poi tanto basta che non si vede

nessun dolore ne consegue…

Ma ci sono anche le piazze

dove ardono i falò,

e il legno brucia

tra una bottiglia di liquore

e tanto buonumore…

Infine sogno a Natale un anno migliore,

perché anche se è tutto un po’ una finzione

a Natale forse l’uomo è migliore,

e la luna quando c’è,

da sempre una bella immagine di sé…

E se il Natale è Natale

soprattutto per coloro che si vogliono bene,

speriamo che regalino un po’ del loro bene,

anche a coloro che non stanno poi tanto bene;

a quest’ultimi non si può chieder troppo,

è già tanto se gli si può dare conforto…

Ma solo un po’ di carità,

di certo non basterà…

Diceva un grande scrittore russo,

uno di quelli con la barba lunga

che oggi non legge più nessuno:

<<Ognuno di noi è responsabile

di tutto il dolore del mondo,

e anche se non lo sa più nessuno,

dietro ogni lacrima caduta,

ci sta tutta la nostra innocenza perduta>>.

Il poeta non è altro che un canale, un medium per l'infinito, che si annulla per fare posto a forze che gli sono immensamente superiori e, per certi versi, persino estranee. D'altra parte chi sono io di fronte al tutto, ma al contempo, cosa sarebbe il tutto senza di me?

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