Calabria, Atto Nono

Il tramonto avvolge i miei pensieri, mentre, cullato da questo treno coraggiosamente definito “regionale veloce”, mi appresto a tornare a Pesaro, il luogo dove vivo.

Dico “dove vivo” perchè la casa, io, la sento in tanti posti: Pescara, Torremaggiore, San Severo, Busto Arsizio… e adesso Lamezia. Che in più ormai ha parecchie cose: un giro di amici straordinari, luoghi riconoscibili, ritmi lenti e cadenzati, adatti al mio cuore e alla mia anima, parole giuste per esprimere pensieri e sentimenti, accoglienza come piace a me, l’emozionarsi nel sentirsi dire quanto mi mancherai, gli abbracci che ti fanno sentire veramente importante, le nuove conoscenze che spuntano come funghi, l’apprezzamento di un uomo straordinario che costruisce luoghi di bellezza e cultura praticamente dal niente, la straordinaria forza di due sorelle meravigliose colpite da un dolore ingiusto, le grispelle di una vecchia signora personificazione della Memoria, i canti di un popolo che in una sera di Capodanno tornano vive da un passato che molti hanno dimenticato, la forza nel sorriso di una ragazza antimafia in una terra così bella e difficile, le discariche abusive che cercano di spegnere il coraggio di fare cultura di una piccola frangia di persone che lottano contro il cinismo e la rassegnazione. Le risate di una ragazza forte e geniale che qui dove vivo non la puoi trovare nemmeno se cerchi in ogni angolo della città.
Ecco, per me Lamezia è questo e tanto altro ancora. Il luogo dove vorrei vivere, e spero davvero che la sorte mi porti laggiù.

Di Pesaro. Ho trentaquattro anni, vivo e scrivo da precario in un mondo totalmente precario, alla ricerca di una casa dell’anima – che credo di aver trovato – e scrivo soprattutto di fantasy e avventura. Ho sempre l’animo da Don Chisciotte e lo conserverò sempre!

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