Sui rischi e gli effetti del riscaldamento globale

Questa estate stanno giungendo notizie allarmanti sul fronte climatico (ma non è una novità negli ultimi anni).

Il riscaldamento globale antropico sta accelerando. Il clima sta cambiando rapidamente e stiamo passando da un optimum climatico che ha favorito lo sviluppo della civiltà umana, a nuovi sviluppi, forse imprevedibili.Una sola cosa è certa, le temperature si stanno sempre più discostando dai valori medi attesi. Non solo nel nostro Paese, ma chiaramente su tutto il Globo, e in particolare ai Poli, dove i ghiacci vanno sciogliendosi. Nel giro di pochi anni il Polo Nord sarà libero dai ghiacci d’estate e ciò non farà che amplificare il riscaldamento globale. Inoltre gli oceani che faticano a riscaldarsi, vista la maggiore inerzia termica rispetto alle terre emerse, una volta avviato il processo ci metteranno un tempo imprecisato di anni, prima di smaltire il calore accumulato, e forse dobbiamo sperare solo in un decremento dell’attività solare oltre che a un deciso cambio di marcia delle politiche di emissione di CO2 da parte dei governi, per interrompere questo trend inarrestabile.

Ma cosa ci dobbiamo attendere se non si farà nulla, come sta già avvenendo? Innanzitutto registreremo un aumento significativo dei livelli dei mari, che rischieranno di inghiottire intere città costiere. Già alcune isolette nel Pacifico sono state abbandonate per l’aumento del livello degli oceani, anche se non ne parla nessuno. Chiaramente aumenterà l’erosione delle coste, e dimentichiamocele per come ce le ricordiamo, con spiagge maestose ridotte all’osso anche nel nostro Mediterraneo. Oltre a ciò ci saranno estinzioni di massa di flora e fauna, di piante ed animali, che perderanno il proprio habitat naturale. Aumenteranno i fenomeni estremi, quali grandi siccità, incendi, e piogge alluvionali concentrate in lassi di tempo troppo ristretti per permettere alle acque piovane di penetrare nelle falde acquifere, mentre al contrario dilaveranno il terreno, causando episodi franosi rovinosi (con perdite rilevanti di vite umane). Inoltre nevicherà sempre di meno, con un aggravamento ulteriore delle siccità. I ghiacci montani e marini andranno sciogliendosi, provocando un impoverimento delle riserve idriche del pianeta, oltre che un aumento dei livelli dei mari. Le ondate di calore in compenso saranno sempre più potenti alle basse e medie latitudini, incrementando la mortalità, specie negli anziani e nei soggetti più deboli. Le siccità colpiranno duramente e aumenteranno le migrazioni di massa verso nord, per buona pace delle nazioni occidentali, che pretendono di bloccare i confini anche difronte a mutamenti demografici, mai visti sinora nella storia dell’umanità. Aumenteranno anche i conflitti armati per l’approvvigionamento delle fonti idriche. Scoppieranno le c.d. guerre dell’acqua, che forse faranno impallidire quelle per il petrolio. Insomma stiamo scivolando in un baratro, ma non stiamo facendo nulla di serio per impedire che ciò avvenga. Incuranti del fatto, che è a rischio, la nostra stessa civiltà.

Il poeta non è altro che un canale, un medium per l'infinito, che si annulla per fare posto a forze che gli sono immensamente superiori e, per certi versi, persino estranee. D'altra parte chi sono io di fronte al tutto, ma al contempo, cosa sarebbe il tutto senza di me?

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