Pronto soccorso

Ho passato un tranquillo pomeriggio in ospedale.  Espressamente nella sala di attesa del pronto soccorso.

Dopo tre ore di osservazione ho accumulato varie sensazioni particolari.
La porta scorrevole con enorme scritta: USCITA PEDONALE
da cui passava  la gente, di cui cercavo indovinare chi è quello malato. Ma era troppo facile. Si capiva da capelli unti, vestiti scelti non scelti, dalla serie: prendo primo che mi capita, la triste espressione e preoccupazione sul viso.

La grande TV mandava imagini in bianconero del 1963. La differenza del giorno di Natale tra Berlino est e Berlino ovest appena divisi  con una recensione. Marx – Engels Platz! Suona bene. ☺ Utopia e pazzia…

Intorno a me, ogni tanto, girava la signora nervosa per l’attesa, balbettando in dialetto ristretto. In quel caso sorrido e consento con la testa non capendo una minchia.
Davanti la mia  prospettiva visiva  si  è appena sistemata una signora enorme con i capelli unti occupando tre posti e sgranocchiando i crecrs. “Evidentemente non ha pienamente compresa la sua malattia”, stavo pensando.
Nella sala si diffondeva la voce metallica avisando i malati che  adesso sono in programma: “il paziente numero 233455433HGDXY.” Ma nessuno aveva un numero?
Questa non lo capita. E credo che non ero sola.

Poi, perdendomi nel pensieri, mi chiedevo: Ma come mai che un zingaro si capisce subito che è un zingaro? Senza offesa. Non sarà per il colore. Davanti a me c’erano prima due, poi tre, poi quattro…
Non ho capito bene la loro interminabile presenza. Una stava male. Così pare. Quella, con quella deliziosa maglietta coperta con un altra deliziosa maglietta messa al contrario, sistemando si la in continuazione. La cosa più divertente sono e rimangono sempre le loro ciabatte così dette “babucie”. Ecco come si riconosce un zingaro. Non è per i loro fantastice babucie. È la loro faccia. Hanno una espressione particolare. Direi… da zingaro.🙄

L’automat per il caffè era fuori uso.

In TV scorreva il telegiornale: ” Savoia e la polemica.”
Sì, il popolo italiano adora polemizzare. Si sa. La più grande polemica, sempre secondo mio umile parere, è la domanda: Come si fa la vera carbonara?

Poi osservando osservando la gente, mariti e moglie, i  fidanzati, tutti accompagnati, e con tempo che quando deve correre si ferma, mi è spuntata un altra domanda esistenzionale:
Ma perché la gente si accoppia?
Cioè, perché vive in copia?
È per momenti come questi?
Quando stai male c’è qualcuno che si prende cura di te?

Dietro di me era un  altra TV che mandava in onda la pubblicità. Mi giro e leggo: “PORCA VACCA. il ristorante”. 😎😃

Quando arrivano questi uomini di color: arancio fosforescente ti si alza battito. Quanta sangue, dolore e ultimi respiri hanno dovuto vedere. Vorrei avere il loro coraggio. Il loro distacco professionale verso la sofferenza. Loro distacco dal dolore. Questi sono i veri eroi!
Ma perché non gli invita mai la Barbara D’Urso?
Ahhh. … dimenticavo:
LA GENTE VUOLE RIDERE.
( a chi interessa un semplice operatore dello stato che ti può salvare la vita? O no? )

“Putin ha ringraziato a Trump per aiuto di un presunto atentato”, dicono  dalla TV.
Ok. Adesso posso anche andare.

La morte. La vita. La speranza.                                Questo è Pronto soccorso.

Mi presento?
Sono una Madre. Ma non ho figli.
Sono una che sceglie sempre la via più tortuosa. E non so perché.
Sono una che ha imparato ad amare!
( ma che fatica😎)
E sono una che è convinta che :
"La rovina dei figli, sono i loro genitori."

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