Dal 20 maggio “Cyclocosmia” le opere di 36 studenti in mostra nelle gallerie Complesso San Giovanni (CZ)

CATANZARO – Il borgo di Catanzaro sviluppa nel sottosuolo una fitta rete di cunicoli e gallerie le cui origini sarebbero da individuare e rapportare a diverse fasi di vita della storia della città, che indicano e suggeriscono molteplici sviluppi d’indagine storica e archeologica.

Questi passaggi nascosti lasciano intuire antichi segreti, un passato nascosto del capoluogo, ancora tutto da scoprire. Appena restituite alla fruizione del pubblico, le gallerie sotterrane si trasformeranno in un suggestivo spazio espositivo che ospiterà le opere di trentasei studenti dell’Accademia di Belle Arti.

Intitolata Cyclocosmia, l’esposizione ha come obiettivo quello di mostrare al pubblico la ricerca delle sei Scuole (Pittura, Scultura, Decorazione, Grafica, Graphic Design, Scenografia) dell’Accademia. Per la sua articolata realizzazione, il progetto ha riunito una nutrita equipe di lavoro: a cura di Simona Caramia (Storia dell’Arte), la mostra vede anche coinvolto Maurizio Lucchini (Applicazioni digitali per l’Arte) con un progetto di realtà virtuale per rendere l’esposizione accessibile e navigabile con tecnologia Google 360°, e un gruppo di allievi, tra cui Antonio Tolomeo, Ludovica Bove, Francesca Giordano, Francesca Compagnone, Tommaso Palaia, Alfonso Prunestì, Samuele Volpone.

Ambienti altamente evocativi, le gallerie raccontano il passato sopito della città, dalle origini ai più recenti avvenimenti; esse sono state fonte di preziose indicazioni per un corretto inquadramento storico-artistico, per l’avvio e lo sviluppo di una produzione inedita, realizzata dagli allievi dell’Accademia: Ambra Pugliese, Raffella Ameduri, Caterina Trapasso/Chiara Cannistrà, Palmerino Amoroso, Ylenia Cordua, Tommaso Palaia, Francesca Paone, Alex Raso, Salvatore Sculco, Donatella Sestito, Francesco Trunfio, Ludovica Bove, Denise Melfi, Daniele Giglio, Isabella Marino, Andrea Corsello, Alessandro Donato, Francesco Minuti, Caterina Rotella, Paolo Ferraina, Francesca Giordano, Antonio Tolomeo, Marco Pileggi, Bruno Schiafone, Tania Bellini, Sara Cavarretta, Francesca De Fazio, Nicola Bevacqua, Giuseppe Ferrise, Federica Lombardi Candelieri, Ilenia Pasqua, Marica Zarola, Fabrizio Romito, Jaqueline Gisele Rodriguez.

[quote]”Il ragno”, l’emblematico nome attribuito alle gallerie, si trasforma – nel titolo della mostra – in Cyclocosmia (una particolare specie di ragno), e diventa – attraverso l’allestimento – spazio “abitabile”, che si dipana dalla cultura underground ed è costruito e scandito a partire dalle narrazioni filmica ed istallativa, (…) lo spazio come uno spazio comune suscettibile di far presagire, a quanti ne fanno uso in qualità di utenti, passanti o clienti, che né il tempo né la bellezza sono assenti dalla loro storia. (Marc Augé)[/quote]

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Uno spazio che si configura come costruzione e misurazione dell’ambiente esterno e parallelamente quale traslitterazione e visualizzazione della dimensione interiore, giacché visitare l’interno della terra significa anche guardare dentro di sé.
La mostra è stata realizzata dalla significativa collaborazione avviata da tempo con il Comune di Catanzaro e con la Fondazione Guglielmo.

Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".

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