Nella “Biblioteca dei piccoli” a Guardavalle incontro sulla tradizione orale

A Guardavalle l’invenzione de ‘La biblioteca dei piccoli’ come motivo di accoglienza e di integrazione, tra giochi libri e incontri interculturali, in uno spazio libero e aperto.

GUARDAVALLE – si è parlato spesso in questo blog e altrove della possibilità d’apertura che certi piccoli borghi della Calabria mostrano al circostante, si è parlato di associazioni e realtà ‘eretiche’, nel senso che si differenziano per il loro ‘fare’, per essere sempre attivi, in movimento, e per lo sviluppo della cultura senza mezzi economici, indipendentemente da aiuti istituzionali. A Guardavalle, in provincia di Catanzaro, esiste una piccolissima realtà, creata all’interno dello spazio sociale anziani, che oggi dà ampio spazio a libri, storie, letture, incontri, possibilità di studio comune. È la ‘biblioteca dei piccoli’, uno spazio creato dalla volontà di espressione per i propri piccoli, dove poter trovare allegria, formazione, ma anche coinvolgimento, dunque aggregazione e integrazione.

13231154_10209916379770117_727404190_nPerché la ‘biblioteca dei piccoli’ nata all’interno dell’Associazione SudEst, grazie all’azione di mamme volontarie amanti della cultura e della lettura, è il giusto connubio tra cultura del dire e cultura del fare, a dispetto delle pronunce sterili dei politici, offrendo la possibilità di entrare e di uscire a tutti, senza alcun bisogno di tessera, o registrazione, un luogo dove i bambini incontrano sempre nuovi bambini, un luogo di accoglienza anche per i tanti bambini migranti, che più di ogni altro necessita di ascolto, e cura, beh! Quale miglior modo per loro di socializzare se non un una biblioteca? All’interno della stessa si organizza anche l’ascolto di letture ad alta voce, l’esecuzione di disegni e manufatti con vari tipi di materiali, acquisizione di rime e filastrocche e possibilità di usufruire di libri in prestito. Un servizio educativo finalizzato a sostenere nei bambini il piacere della lettura. L’open space culturale, gestito esclusivamente da volontari, si pone tra gli obiettivi: la guida dei bambini alla scoperta del libro come strumento per conoscere e conoscersi; il fatto di suscitare il piacere della lettura e la curiosità verso ogni forma di racconto; diffondere le altre culture come portatrici di valore e di arricchimento alla nostra cultura; promuovere negli adulti la consapevolezza dell’importanza di leggere con i bambini; incontri dedicati ai piccoli, ai genitori, ai nonni e adulti interessati; incontri con gli autori.

Sabato 21 Maggio, ore 17;00 presso “La Biblioteca dei piccoli’ (Centro Sociale Anziani) Guardavalle M.na, piazza Dante, “Incontro sulla musica di tradizione orale” con il duo “Giamberiani”.

Il gruppo “Giamberiani” è composto giovani polistrumentisti calabresi uniti dalla passione per le tradizioni locali. La denominazione Giamberiani, d’altronde, identifica il loro repertorio, caratterizzato dalla riproposizione dei suoni e dei canti popolari della cultura orale contadina. Un modo di dire tipico catanzarese recita: «Cchi t’abballi? ‘a giambariana!», che significa fare una serie di movimenti sconnessi per dare sfogo all’allegria. E «fara ‘a giambariana» rispecchia perfettamente le caratteristiche della musica popolare che non segue degli schemi prestabiliti. L’unica costante è rappresentata, invece, dalla briosità delle melodie. Lo spettacolo dei Giamberiani propone un variegato repertorio di canti popolari eseguiti esclusivamente con l’utilizzo degli strumenti tipici della tradizione musicale locale, quali: zampogna a chiave, zampogna surdulina, pipita, fischietti, chitarra e chitarrino battente, lira calabrese, organetti, tamburelli. Le fonti più solide e autentiche, nel lavoro di ricerca svolto dal duo, sono risultate gli anziani, i più autorevoli depositari dell’espressione coreutica e musica regionale. Con i Giamberiani rivivono serenate, canti ad aria, ninna nanne, nenie, canti di lavoro, suonate e danze tradizionali.13231041_10209908876542541_1284036010_n Tra gli strumenti utilizzati fischietti, pipita, zampogna a chiave e surdulina, organetto e tamburello, chitarra battente e lira calabrese, grancassa e rullante. Il tutto contribuisce all’allestimento di uno spettacolo che rappresenta un’interessante pagina di autentica tradizione locale fatta di canti, balli e suoni che emanano nell’aria una nostalgica eco di suoni e ritmi d’altri tempi. Ad impreziosire, da qualche anno, le serate dei GIAMBERIANI, due coinvolgenti ballerini “Filippo e Peppina” i burattini da gamba…Non si tratta di una trovata dei Giamberiani, ma questa dei burattini da gamba è un’autentica tradizione calabrese. I cantastorie e gli artisti di strada in alcune zone della nostra regione, arricchivano i loro spettacoli musicali con questi pupi appesi a un filo teso tra un paletto fissato ad una base di legno e una gamba del musicante che, segnando il tempo con ritmici movimenti della gamba, ne provocava il movimento saltellante a tempo di musica, incantando così chiunque prendesse parte allo spettacolo.

Ecco la formazione al completo: Daniele Mazza (liutaio e polistrumentista), Andrea Bressi, cantante, polistrumenista, menestrello, cantastorie, mattatore e front man dei Giamberiani, Giuseppe muraca, abile e virtuoso polistrumentista, Giulio Mancuso (l’unico della provincia di VV, è di Sant’onofrio) suona organetto, tamburello, chitarrino battente e canta.

 

Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".

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