È difficile riuscire a esprimersi dopo aver vissuto un’esperienza come quella di stamattina ma una cosa la dico col cuore in mano: sono contenta, contenta di essere Calabrese.
Tutto ciò è stato possibile grazie a una semplice azione, seppur banale, che si è rivelata essere importante per smuovere un po’ la coscienza di tutti i presenti. È bastato un incontro,un momento di condivisione di giovani con altri giovani,e di un regista, Francesco Mazza, ideatore del documentario “I colori del cielo” che ha fatto la differenza. Insieme all’atlante fotografico di geografia umana dei calabresi “Genti di Calabria” di Pino Bertelli stamattina ha avuto luogo una sorta di esperimento nella mia scuola: far vedere la vera Calabria tramite le persone comuni, far cambiare l’idea che si ha di questo sud,che noi stessi calabresi abbiamo e lottiamo per nascondere. E poi perché? Tutto ciò mi ha fatto riflettere tanto… effettivamente i media non fanno altro che parlare della Calabria quando è legata al malaffare, agli omicidi, all’ennesimo imbroglio politico, alla mafia. Ma porca puttana non c’è solo questo! Si,non sono una di quelle che nasconde le brutture della vita,neanche quelle del luogo dove vive. In Calabria c è la mafia, ma non pensate che il resto d’Italia sia tutto sto carnevale di Rio – Quando ci vuole,ci vuole – .
Questi fatti mi fanno innervosire un sacco, non volevo cominciare così ma è giusto sapere tutto,e purtroppo ste schifezze ci stanno.Quindi…ricominciamo. Ripartiamo,tanto noi ci siamo abituati a rimboccarci le maniche e “fatigare”. Noi calabresi non ci lasciamo abbattere. Noi non ci vogliamo accontentare.
È davvero un’utopia riuscire a prendere coscienza di chi siamo davvero noi calabresi? Capire chi siamo e soprattutto di cosa siamo capaci?
È più una forma di rivoluzione, scardinare quelle idee negative e ripartire da un processo di analisi corretta delle nostre tradizioni, facendo rifiorire i valori veri, quelli che davvero contano e possono condurre i giovani di questa terra fantastica verso una vita altrettanto entusiasmante,senza farli andare via. La Calabria è accoglienza,è famiglia, è lentezza. Non è solo bel mare, sole, nduja e cipulli,per dire.
Mi soffermo solo sugli aspetti più importanti che ho potuto cogliere guardando il documentario: i pareri contrastanti. Mai,dico mai sono stata così felice di scoprire quanta diversità di opinioni circolano nel mio territorio. E la cosa più sorprendente è che gli anziani sono quelli che ci credono di più, insieme ai bambini, a un miglioramento per questa terra. Gli adulti si dividono in due schiere: quelli che,forse per ribellione, sono più liberi e pensano in grande,sono attivi e positivi; e quelli che sono così radicati nei vecchi schemi che hanno “a capu tosta”. Bisogna trovare una via di mezzo,prendere gli aspetti positivi del passato e dell’oggi, fonderli insieme e ripartire. I giovani devono fare tutto ciò. Io devo fare ciò,e anche tu. Sentiti in dovere di restituire qualcosa di buono a questa terra che a volte fa soffrire, non lo nego, ma dona tantissimo. La rivoluzione comincia da noi e dalla cultura, quindi studia,sentiti libero di partire di scoprire quanto è bello il mondo. Ma ricordati, che qui è casa. Qui c’è vita. Qui c’è storia che aspetta di essere creata. C’è un intero mondo da portare avanti,che si chiama Sud.
Non riesco a dire altro,l’unica cosa che posso fare è questa: ritaglia un pò di tempo nella tua giornata e guarda questo documentario. Riuscirai tu stesso a capire tutto.
Ringrazio Carmen,Laura,Francesca e Giorgia, ragazze che credono nella Calabria e nei giovani capaci di poter riprendere in mano questa terra e portarla in alto.
Ringrazio Pino e Francesco, ideatori di questo progetto che è in continuo divenire,e cosa più bella,non si ferma qui e non si fermerà mai.
Infine ringrazio Nadia, perché solo grazie a lei è stato possibile conoscere e apprezzare tutto questo.
Secondo nome: Curiosità.
Sogno di giorno.
Scrivo per liberare la mente.