La storia di un paese nel tempo rotto
di Ayman Albwab,
traduzione in italiano a cura di Naima Fadil
(Poesia scritta e letta in occasione della Festa del Rifugiato, Sprar Due Soli Lamezia Terme, 30 giugno 2018 )

Passano gli anni, oh Patria, e noi siamo ancora immigrati negli altri Paesi del mondo
Oggi non sono né di qua né di là.
La tristezza è dappertutto, (senso di spaesamento) e ci conduce fuori dal tempo,
Ovunque c’è tristezza c’è sofferenza, Oppressione senza luogo.
È tramontato il sole della Giustizia
Sono arrivati da tutte le parti e hanno colonizzato il mio paese.
Le loro bandiere falsificate
Hanno cambiato il nome delle vie, distrutto le scuole, gli ospedali.
È diventato tutto macerie, sterminio e spopolazione ovunque.
Però non possono cancellare tutto.
Rimarrà l’eco dei nostri passi sui marciapiedi,
Rimarranno le voci dei nostri bambini tra i banchi di scuola,
Rimarrà la scritta sul muro di un bambino prima di andare via: ritorneremo.
Rimarranno le grida delle nostre mamme sospese tra Terra e Cielo.
Pure se passa troppo tempo vincerà la Giustizia.
Risorgerà il sole della Libertà.
Fiorirà di nuovo il gelsomino
E comparirà l’arcobaleno nel cielo.
Dopo la morte ci sarà la Rinascita.
E ritornerai a splendere.
Rinascerai di nuovo, oh Patria!
Non potrai più essere svenduta.
Ti difenderemo con il nostro sangue,
In modo che tu possa rimanere sempre in piedi e bella.