All’interno della rassegna De/scrivo 3.0 #primadella fine del Collettivo Manifest, sabato 15 dicembre alle 18 la presentazione de “La terra degli alberi caduti. Un giornalista calabrese nell’inferno messicano” video – inchiesta a cura di Claudio Cordova, giornalista e direttore de Il Dispaccio. L’appuntamento, rientrante anche nel calendario di iniziative natalizie #dicembrealtip, si terrà al Tip Teatro Circolo Culturale in Via Aspromonte Lamezia Terme. Partner dell’evento la biblioteca galleggiante dello spettacolo. La rassegna non gode di alcun tipo di finanziamento ed è aperta a tutti. Gli incontri sono gratuiti.
Il Messico è un Paese piegato e fiaccato dalla violenza e dalla connivenza tra il potere e la criminalità organizzata. Il documentario apre squarci di luce sul cono d’ombra informativo che copre il Paese. “La terra degli alberi caduti” è una video-inchiesta del giornalista calabrese Claudio Cordova, che ha effettuato una vera e propria discesa negli inferi, un viaggio durato diverse settimane. Un racconto in prima persona del dramma messicano: attraverso le angoscianti testimonianze dei protagonisti e le crude immagini in presa diretta della devastante realtà di quel Paese, si assiste a un racconto incalzante e privo di infingimenti.
Claudio Cordova, 32 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online “Il Dispaccio”. Ha lavorato per diverse testate calabresi, occupandosi di cronaca nera e giudiziaria e di giornalismo investigativo. Nel 2014 è stato nominato consulente esterno della Commissione Parlamentare Antimafia.
La rassegna de/scrivo 3.0
La fine come momento liminare, di passaggio tra un prima e un dopo, dal sonno al risveglio di cui già molti provano a farsi carico. Vogliamo immaginare di dare un degno finale a una fase colma non soltanto di semplice rassegnazione ma, di più, contraddistinta da subdolismi culturali, da giochi di potere che fanno dell’incoerenza sociale e politica il loro strumento più potente. Ma la fine dev’essere anche, dalla parte di tutti noi, quella dell’iperbuonismo, della sterile osservazione, dell’illusorietà giovanile e delle disillusioni coatte imposte da un mercato del lavoro ai limiti della decenza e, spesso, della legalità. Prendendo in prestito un sentimento simil-millenarista da chi spesso trova rifugio esclusivamente nello spirito e nella fede, dobbiamo immaginare un vero atto finale per la stragrande maggioranza delle dinamiche che contraddistinguono il nostro Sud e i sud del mondo. Per iniziare a ricostruire, mattone dopo mattone, quello che verrà dopo. E urge farlo subito. A partire dal nostro presente.
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".