Salgo, dovrebbe essere il mio. Solo un sorriso, non di circostanza, prima di partire.
– Ciao :) –
– Ciao :) –
Nuvole grigie giocavano a nasconderci la torre di guardia del castello situato alla fine di un ripido viottolo. Correvamo da un secolo per raggiungerlo. Ti difesi da tanti orchi, senza nemmeno sapere se tu lo volessi o invece preferissi mollare la corsa e cedere, pur di ritrovare un po’ di pace, chissà dove. Non me lo chiesi mai in realtà, mi veniva sempre naturale. Abbiamo combattuto tritoni e sirene solo per goderci pochi minuti sdraiati su della polvere di stelle; attraversato i mari dei pirati e i laghi degli scheletri per dare solo un’occhiata alle sfumature rossastre che il tramonto concede alle onde; sconfitto orde di draghi, ciurme di minotauri, eserciti di ombre, per dimostrare che anche due ragazzini avrebbero potuto raggiungere il bianco castello che ora scorgevamo lì in alto, a pochi metri, alla fine di un lungo viaggio. Ma il tuo passo non è più agile come quello di una prode guerriera, ed il mio inizia a farsi troppo svelto come quello dei prìncipi che tante volte ci negarono l’aiuto. Le fronde si diramano, intravedo ora il ponte levatoio. È rimasto solo l’ultimo orco a trattenerti, poi più nessuno, è raggiunta l’agognata meta. Non puoi mollare adesso. Proprio ora che le fredde paludi iniziano a risplendere di nuovi colori, che il cielo un tempo denso di nuvole scure inizia a dar spazio ad un soffio di luce. Nel frattempo il mio cammino è concluso, sono giunto sul ciglio del ponte levatoio. Io t’aspetto qui, ma posso solo tifare per te. L’ultimo nemico dovrai superarlo da sola. Ce la farai?
Il rumore del freno a mano sancisce la fine del viaggio, quello vero. Ritorno in me, dopo aver trascorso con te 100 anni in 45 minuti. Sorridiamo e mi chiedo se anche tu, sconosciuta, abbia trascorso tutto questo tempo con me. Resterà una delle tante domande che per fortuna non avranno mai una risposta. Sarebbe un peccato sporcare di parole umane la purezza di questi anni. Scendiamo
– Ciao :) –
– Ciao :) –
1997, Lamezia Terme. Studio Medicina e scrivo un pò in prosa, un pò in versi, un pò in musica. Esco poco, ma a pallone ci gioco volentieri, tifo e leggo abbastanza. Sono 14 Kyu nel gioco del Go e cofondatore de "La Pantegana Edizioni". Nel 2024 ho ricevuto il Premio Letterario Kerasion nella categoria dei testi musicali e il Premio Tutto Calabria sezione poesia nel festival NON FEST - Caratteri in movimento.
La musica la trovate su Spotify sotto il nome di Faccinatriste.
La prosa la trovate qui e nei numeri della Pantegana.
I versi pubblicati li trovate nelle seguenti antologie di poesia disponibili in libreria/online:
- Enciclopedia dei Poeti Italiani Contemporanei;
- Tra un fiore colto e l'altro donato vol. 15