Diario di un nostalgico. Postumi da ritorno

Ed eccomi qua, dopo la mia settima-più o meno-discesa in Calabria.
Che sia estate o inverno, la cosa sta diventando abituale. E meravigliosamente straziante.
Sì perchè avete presente quando desiderate un posto, degli incontri e delle situazioni dove poter vivere davvero come avreste voluto, e non avete mai potuto a causa di un ambiente umano che non ha mai fatto per voi?
Ecco. Lamezia e tutto quello che la concerne per me è questo.
No, non attacca con me il discorso “sei esagerato, parli male del posto in cui sei nato, eh?”.
No, no. Non sono uno che sputa nel piatto dove mangia.
So bene che a casa mia vivo con tante comodità, senza nessuno che mi bruci il negozio o mi costruisca case abusive, senza la spazzatura agli angoli delle strade.
Però ognuno è fatto a modo suo, e la vita frenetica, da riviera romagnola e l’ammucchiata di giovani cinici e arrivisti in ogni cosa non fa per me.
Le persone da evitare le ho incontrate persino in Calabria.
Però ne ho incontrate anche altre.
Ho incontrato qualcuno con cui posso cercare Pokemon nei vicoli delle strade e allo stesso tempo posso parlare di Tolkien senza sentirmi un buffo nerd.
Ho incontrato chi c’è quando ci si sente per uscire, e si parla di mondo e politica senza stupidaggini e qualunquismi.
Ho incontrato chi mi porta in luoghi nascosti, e dove posso parlare delle mie vecchie difficoltà adolescenziali senza sentirmi uno che deve farsi perdonare qualcosa.
Ho incontrato chi mi fa sentire a casa parlando in semplicità e allegria.
Ho incontrato chi ha subito dolori come il mio e solo insieme possiamo capirci, ridendo alla vita nonostante tutto.
E tante altre cose, dalle montagne nascoste con due guide che non mettono fretta ai miei piedi ancora a volte “inciamposi”, alle giornate in cui per divertirsi basta fantasticare sulle nostre passioni, senza bisogno di andare a sballarsi in discoteca, e senza sentirsi dire che se non ci vieni sei uno sfigato.
Per questo, e per tante altre cose, grazie a tutti voi, e speriamo di vederci presto.
Perchè ormai una grande parte della mia vita siete voi.

Di Pesaro. Ho trentaquattro anni, vivo e scrivo da precario in un mondo totalmente precario, alla ricerca di una casa dell’anima – che credo di aver trovato – e scrivo soprattutto di fantasy e avventura. Ho sempre l’animo da Don Chisciotte e lo conserverò sempre!

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