Mi dispiace. Il tempo è volato e non ce ne siamo accorti.
La voce continua a formulare le storie di ieri, pure l’intenzione resta la stessa, e i giorni si confondono.
Abbiamo immaginato a lungo cose, storie, incontri, attorno a termini o verbi quali “consapevolezza” o “crescere” ultimamente “evolvere” e altro ancora, simile. Eppure, risultava assai difficile toccarne con mano l’essenza, forse per paura.
Quel salto in avanti è stato fatto, e non ce ne siamo rese conto. Nessuno l’ha capito, o forse no, oggi lo sappiamo. É cambiato qualcosa, sotto il cielo di sempre e, settembre, oggi, settembre é diverso. Le lancette si muovono svelte e questo agosto é passato senza neanche godere di un tramonto. Nell’aria, però, c’era qualcosa, e lo sapevamo. Anche di bello.
Mamma,
lascia che ti ripeta quanto ti amo, in silenzio, senza clamore. Ché le cose più belle non si sanno mai dire, mai dire…
Allora oggi sorrido. Mentre mi sveglio da incubi e ne scorgo altri, mentre il ricordo di un settembre scolastico é ormai sbiadito.
Quanto mi manchi tu, davanti allo specchio, quando passavi veloce il rossetto dopo le 7 del mattino…
Le lezioni più belle sono nel dolore, nella dignità, nella bellezza che si tramuta in fragilità e forza. Imparo tanto, oggi, mamma mia.
Che il tempo é volato e non ce ne siamo accorti. Ma oggi lo so, lo tocco con mano e voglio divorarlo, viverlo, voglio essere io.
Quando la morte ti attraversa ti assale la vita, la paura non esiste. C’è l’amore. C’è solo l’amore.
Giornalista pubblicista