A casa- Prima e dopo il dolore

“Il tavolo è pronto e il cibo è caldo, eppure non ci sei;
la porta è aperta, e la sala risplende a nuovo, ma io non ti vedo;
io mi siedo in silenzio, e aspetto che le ombre della notte calino su di me.
Vorrei vederti ancora, mentre mi sorridi e mi accarezzi,
mentre camminiamo liberi tra i prati, verso una vita senza catene;
Eppure no, non ti vedo, e il mondo si è fatto nero.

Passano i giorni, come lancette di orologio, decisi e immutabili,
mentre io vivo lentamente e con fatica.
Ma adesso chiudo gli occhi, e se ho la pazienza di aspettare,
ti sento accanto a me, in forme nuove e strane,
e una speranza mi pervade, lenta ed esitante,
perché ora capisco che sei accanto a me,
e posso finalmente dire: “Carmen è a casa, e non se andrà,
Carmen è a casa, e qua attorno camminerà,
Carmen è a casa, e ci resterà”.

Di Pesaro. Ho trentaquattro anni, vivo e scrivo da precario in un mondo totalmente precario, alla ricerca di una casa dell’anima – che credo di aver trovato – e scrivo soprattutto di fantasy e avventura. Ho sempre l’animo da Don Chisciotte e lo conserverò sempre!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.