Il tuo sorriso…

Avevo voglia di scrivere questa lettera molto tempo fa, ma solo ora ho deciso di comporre questo spartito con le note del mio cuore.

Fin dalle mie prime ore di vita mi hai accolta fra le tue braccia, guardandomi negli occhi e sorridendomi fino a farmi addormentare. Sei sempre stato presente anche quando tornavi stanco da lavoro la sera tardi, con gli occhi ridotti a fessure che faticavano a rimanere aperti, tu mi coccolavi sempre e io, anche se mi appisolavo sul divano, appena sentivo il tonfo del portone sapevo che eri tu e mi svegliavo immediatamente urlando <PAPINO MIOOOO> e nell’istante in cui tu infilavi le chiavi nella serratura io prendevo la rincorsa e mi prendevi in braccio, anche se eri sfinito.<

Non mi hai mai fatto mancare nulla, anche con mille difficoltà mi hai sempre resa felice. Per un lungo periodo della mia vita non sono stata particolarmente felice, ma tu mi facevi sempre risollevare l’animo e mi rendevi forte, ed è anche grazie a te, se sono riuscita ad uscirne più forte di prima, a testa alta, e ho ripreso nuovamente a sorridere. Quando andavo a dormire ogni sera di davi il bacio della buona notte, e se capitava che ti addormentavi prima di me, venivo io a darti un bacino sulla fronte come facevi tu, altrimenti non riuscivo a dormire e lo stesso facevi la mattina, prima di andare a lavoro, perchè anche se dormivo, io ti sentivo e sorridevo piano piano. Ad ogni mio compleanno, quando tornavi da lavoro, avevi sempre un regalino per me, e può sembrare una banalità, te ne saresti potuto dimenticare e tornare a casa a mani vuote, ci sarei rimasta male, si, ma non lo hai mai fatto, mi hai sempre pensata, e io ad ogni tuo compleanno, il pomeriggio era mia premura, insieme a mamma, farti la torta e, dopo cena la toglievo dal freezer come fosse il dolce più bello del mondo, perchè era speciale, era la tua torta. Poi ricordo che dopo aver mangiato il dolce ti dicevo “papiinoo, non è finita qui” e sfrecciavo giù a prendere il regalino, e la letterina, si, perchè io al tuo compleanno ti scrivevo una lettera, per esprimere quanto ti volevo e voglio bene, e tu ti commuovevi sempre e mi abbracciavi e riempivi di baci.

Poi un giorno di Novembre, precisamente il 7 Novembre alle 15.00 tutto cambiò!

Stavo guardando la Tv e aiutando mamma a disossare e schiacciare le olive verdi con i genti in lattine, quando pigiarono il pulsante del citofono, dicendomi di portare coperte che qualcuno sotto si era fatto gravemente male, allora io riferisco a mamma, prendiamo una coperta e scendiamo le scale così velocemente da non percepire neanche il contatto con le scale di marmo e raggiungiamo quel “qualcuno” ….eri tu! In quel momento ho percepito così tante emozioni dentro di me, che non saprei elencarli tutti e rimasi scioccata e cominciai a tremate a fissarti e a piangere ininterrottamente, mentre sentivo in lontananza qualcuno che urlava al cellulare di muoversi e di fare di tutto per arrivare più in fretta e, dopo… del tempo, sentii la sirena dell’ambulanza farsi sempre più vicina, fermarsi, prenderti e sfrecciare nuovamente. Da quel giorno comincia ad abbandonarmi e cominciai per 72 ore solo a sperare, pregare, supplicare che non mi abbandonassi. Poi dopo aver, in queste 72 ore, sentito, essere stata aggiornata sulle tue condizioni, sono venuta lì da te e con il cuore in gola e i battiti nelle orecchie, ti guardai e  ti dissi “chi sono” dalle tue labbra uscii il mio nome, in quel preciso istante provai una gioia immensa e ti dissi “papà, sii forte perchè tu sei un leone e ti riprenderai” e ti detti un bacio sulla guancia, come una volta.

Sono passati anni da quel giorno, hai faticato tantissimo per riprenderti e fatichi tantissimo tutt’oggi per esserci sempre per la tua famiglia, ho sempre saputo che tu fossi un leone e me lo dimostri ogni giorno. Perchè nella vita bisogna rialzarsi sempre, perchè anche con infinite difficoltà c’è e ci sarà sempre un motivo per cui sorridere. Da quel giorno tu sei cambiato, ma per certi versi sei rimasto il mio papino. Sempre con il tuo sorriso.

Sono una ragazza in cerca di nuovi orizzonti e di tutto ciò che può sorprendermi e stupirmi. Amo viaggiare e trovo nella scrittura un modo per far uscire me stessa e rifugiarmi nel 'mio mondo'.

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