Le mani sono per ciascun singolo la parte più intima e allo stesso tempo più esposta al mondo, alla vita collettiva. Con le mani io mangio, lavoro, contribuisco allo sviluppo della società in cui vivo. E sono pure il risultato del tempo. Dalle mani si leggono molte cose, e non serve nessuna veggente: troviamo tutte le immagini che conducono al presente, tutte le strade, i percorsi compiuti, le persone incontrate, le emozioni vissute, i dispiacere come le gioie, è tutto scritto lì. E così, le mani, forniscono la chiave di lettura sul chi siamo e cosa facciamo stando al mondo. Capita di soffermarsi a guardare le mani dalle unghia piene di pittura, quando a fine giornata riposano, gonfie ma indisturbate, felici di un lavoro che ne siamo certi, contribuirà ad allietare il cuore di molti.
A distanza di circa tre mesi, Antonio Saladino ideatore del progetto di riqualificazione urbana Squad Rebel fornisce per manifestblog.it nuove idee e spunti di riflessione circa quello che si cela dentro la sua anima, e che riflette il tempo, la società, il caos, lo spaesamento di molti giovani. Dopo l’opera rivoluzionaria, dei colori adattati a un intero campetto di calcio (quello della parrocchia di Santa Maria della Pietà), i ragazzi di Squad Rebel sono subito rimbalzati all’attenzione di un gruppo di mamme della Chiesa del Redentore. Qui, infatti, Saladino ha progettato un castello, dalle forme e colori surreali, utile alla immaginazione fatata dei più piccoli, prima o dopo la scuola. Ma ancora più innovativa è l’idea di Antonio Saladino, di cui negli ultimi anni non si fa altro che parlare, grazie alla sua arte urbana in ogni angolo della città, legata alla nuova ‘Primavera Calabra’.
Cosa siete riusciti a fare finora?
“Dalla parte esterna, quindi dai vasi, oggetti di piccola entità, si è passati a riqualificare l’immobile, gli esercizi commerciali, saracinesche, campi di calcio, asilo nido, adesso puntiamo alle case. Si passa a toccare lo sport, quale concetto di benessere psicofisico per grandi e piccoli”.
Cos’è Primavera Calabra?
“È un progetto che si basa sul concetto di ‘resilienza’. È un invito. Un invito a reagire, in ogni circostanza in cui ci troviamo, un invito a non restare chiusi nella inerzia, nel sonno. Non dobbiamo aspettare che gli altri facciano per noi.
Resilienza che tu hai vissuto in prima persona, giusto?
“Esatto. Tutti quei blocchi che ci tengono fermi, nella immobilità, blocchi interiori, dolorosi, non devono essere altro che molle per noi, da far scattare”.
Le tue azioni indubbiamente inducono a cambiare la realtà circostante, ma da dove provengono?
“È sicuramente un cambiamento individuale. Da qui, poi tutto il resto. Faccio questo perché amo la mia terra, e amo le persone che l’abitano, sia quelle che comprendono il lavoro di Squad Rebel sia quelle che non lo fanno. Ogni giorno si registrano persone che si allontanano e persone nuove che decidono di seguirci.
Sei riuscito a trovare il tuo lavoro dei sogni?
“Si, faccio quello che mi piace. Tento di unire una passione, un sentimento, una emozione, a un minimo di guadagno. Credo non ci sia nulla di più soddisfacente. Ma la cosa più interessante, degli ultimi tempi, è l’aver avvicinato alcune persone che, tramite l’azione di Squad Rebel, hanno trovato il modo per sfuggire ai propri disagi, anche familiari, provando ad esprimersi più liberamente”.
Dare sostegno morale, includere, integrare, sono queste le caratteristiche principali dei progetti Squad Rebel… Il tuo è un reinserimento sociale che parte da un riscatto interiore, ma oggi quanto è lontano da Antonio Saladino lo stigma del carcere?
“Sono riuscito a superare le barriere che la società aveva creato. E l’ho fatto continuando a credere forte nei miei valori”.
La tua famiglia come vive tutto questo?
“Mio padre non c’è più. Per mia mamma è una vittoria. Ogni mia azione, oggi, è rivolta alla felicita della mia famiglia, ma oltre a questo mi sento anche di aver sbagliato nei confronti della società. Mi sento in debito, e allora cerco di recuperare con l’arte e la bellezza”.
Primavera Calabra è un progetto che non gode di alcun finanziamento pubblico. Prepara dei pacchetti artistici e di riqualificazione di aree urbane e li offre alle aziende di medio grande mercato. Include 7 opere di Street Art e 7 opere di condomini green. Ieri pomeriggio Squad Rebel ha finalmente terminato un’altra grande opera. Si tratta di uno Skate Park e di un campetto di basket in un parco balneare del territorio calabrese fra i più rinomati. È l’Hangloose Beach di Gizzeria Lido, il cui mare e vento permettono ogni anno che si realizzino i Campionati Mondiali di Kitesurfing. Dunque, i colori di Squad Rebel entreranno presto nel vivo di una internazionalizzazione.
Non resta che augurare buon lavoro ad Antonio ed ai suoi, con l’augurio a mantenere sempre viva la loro autenticità.
Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".