A scuola di felicità nella classe del professor Galiano

“I migliori insegnanti sono proprio così: degli eterni ripetenti”

 

Nella vita arriva sempre un momento in cui si è convinti che non ci sia più bisogno di imparare. Basta un attimo, però, per capire che le nostre sicurezze, spesso, sono solo un modo per far tacere la paura. Sono i giovani a metterci davanti agli occhi una simile verità e a rendere chiaro ciò che si è sempre saputo, ma non si sapeva di sapere.

È questo ciò di cui parla “Scuola di felicità per eterni ripetenti”, scritto dal professor Enrico Galiano, edito da Garzanti. Un saggio suddiviso in 21 capitoli, nei quali affronta una piccola lezione con un argomento diverso partendo dalle origini e dal significato della parola oggetto principale dell’insegnamento.

L’autore, pagina dopo pagina, porta il lettore in una scuola speciale, dove ciò che si insegna è la felicità. Una scuola in cui le lezioni sono piccole e grandi allo stesso tempo e impartite non da chi siede dietro la cattedra, ma dai ragazzi stessi. Si scoprirà, così, che hanno ragione loro, quando ridono fino alle lacrime mentre gli adulti li osservano seri. Hanno ragione, quando amano fino a stare male mentre gli adulti li guardano con un sorriso accondiscendente, perché i ragazzi lo sanno che “i veri matti non sono gli innamorati: sono quelli che l’amore gli passa davanti, e loro lo lasciano andare”. Hanno ragione, quando cadono, quando non capiscono, quando tartassano di domande finché ottengono una risposta chiara. Quando si arrabbiano perché non si sentono ascoltati. Grazie ai ragazzi, ci si rende conto che, per quanta strada si sia fatta, per quanta esperienza si sia accumulata, si è sempre eterni ripetenti alla scuola della felicità.

Un libro dal ritmo incalzante che si legge tutto d’un fiato e che ti insegna più di quanto si possa immaginare. Perché è proprio dai ragazzi che, ogni giorno, possiamo imparare la follia, le risate, il valore delle lacrime. Sono loro che ci impartiscono lezioni di vita, dall’amicizia all’amore, dal coraggio alla libertà, dai sogni al silenzio. Perché la vita è un continuo rinnovamento, è un continuo mondo in cui non si smette mai di imparare e costruire fortezze non è la soluzione per aver accesso alla felicità. I ragazzi ci insegnano costantemente che è bello sbagliare, lasciarsi andare ed essere lenti a dispetto di un mondo che corre troppo veloce e che non ha più tempo di fermarsi e chiedersi. E l’unica domanda che dovremmo farci ogni giorno è: sono davvero felice? Perché “la vita è una pioggia, che anche se sotto l’ombrello si sta asciutti e protetti, i momenti migliori saranno sempre quelli in cui te ne freghi, chiudi l’ombrello e ti metti a correre. I momenti in cui ti lasci bagnare. I momenti in cui ti lasci vivere”.

E allora, mentre leggi le pagine di questo libro, ti sembra veramente di star seduto dietro un banco o su una cattedra, perché impari ogni lezione con il sorriso e con gli occhi lucidi. Ha ragione l’autore, siamo eterni ripetenti, siamo anime che cercano risposte, e che spesso, per un eccesso di esperienza, pensiamo di avere ma “l’esperienza, anzi la troppa esperienza, è come una malattia: ti dà l’illusione di sapere come tutto va a finire, ma è questa la vera illusione, credere di aver già visto quello che hai davanti agli occhi, quando invece non è così”.

Buona lettura a chi sa tendere la mano e sa ascoltare perché “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentirla, la vita, quando chiama”. Buona lettura a chi, ogni giorno, si siede davanti a tanti occhi vispi imparando più di quanto loro possano immaginare. E infine buona lettura a chi conosce il valore della libertà perché sa che “non sei davvero libero quando puoi fare tutto quello che vuoi. Sei libero quando vuoi davvero tutto quello che fai”.

 

ALESSANDRA D’AGOSTINO

 

Sono una prof di Lettere appassionata e sorridente! Amo insegnare, leggere e scrivere recensioni, racconti e poesie che, spesso, hanno ricevuto pubblicazioni e premi letterari nazionali. Il mio motto è: "Se la fatica è tanta, il premio non sarà mediocre"... La vita mi ha insegnato che Giordano Bruno non si sbagliava!

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