È morta Assunta Signorelli, contribuì con Franco Basaglia alla chiusura dei manicomi

È scomparsa oggi Assunta Signorelli, psichiatra, femminista, ex direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, che insieme a Franco Basaglia circa 42 anni fa contribuì alla chiusura dei manicomi. Prese parte alla stesura della legge 180.

Sui social network, attiva fino a qualche giorno fa, è già un boom di messaggi e di parole piene di sentimento. E come si evince nel suo ultimo libro “Praticare la differenza , donne psichiatria e potere” la Signorelli, nel suo lungo e intenso percorso di vita e di carriera la differenza l’ ha praticata davvero.

[quote]”Il sapere non è fatto per comprendere, ma per prendere posizione, diceva Michel Foucault. Questo libro raccoglie la sintesi di un lavoro, teorico e operativo, di oltre quarant’anni nei servizi di salute mentale. Una riflessione sul proprio agire quotidiano di una donna, medico e psichiatra, che, a partire dall’esperienza triestina, ha messo alla prova il suo saper fare. Un sapere, pratico e politico, consapevole che la salute non è un dono dello psichiatra, ma una conquista della persona sofferente. Qui sono presenti gli interventi più significativi, a cominciare dai rapporti tra questione di genere e psichiatria, di una delle principali protagoniste dell’esperienza di Franco Basaglia”.[/quote]

Un anno fa durante una presentazione del libro a Lamezia Terme, per conto della Comunitá Progetto Sud, Assunta Signorelli aveva colpito l’ uditorio con la sua voce rauca ma forte e chiara negli intenti. Nel raccontarsi mostrava l’ Italia, con le sue lacune ancora da colmare, con i suoi errori e debolezze, ma anche con l’ arroganza di cui si riempiono certe stanze. Le lotte alle quali aveva partecipato per dare semplicemente concretezza al principio di dignità umana, e così emozionando, passava nel toccare note sensibili di piccole grandi storie di donne e uomini, macchiati ed emarginati dalla società solo perché dichiarati matti. Ed ancora le lotte interne fra colleghe, l’ indifferenza e quel potere istituzionale che a tutto pensava tranne che a fare del bene ai cittadini. Per Assunta Signorelli veniva prima di tutto il ‘servizio’, la ‘responsabilità’, poi i contrasti da risolvere eventualmente. “Perché ogni essere umano indipendentemente dal tipo di patologia, deve poter essere in grado di esercitare tutti i diritti civili”. Una vera e propria sconfitta, infine, la chiusura del Centro Donna di Trieste nel 2000, ma come ricordava Assunta “la sconfitta ti garantisce che non appartieni al potere ma ti interroga e ti porta a nuove aperture”.

“Nel lavoro, poi, cosa significa essere ben volute? A me piace pensare che, come dice Hannah Arendt: “.. amo solo i miei amici”, sentimento al di là dell’appartenenza e dell’identità perché “la politica non è occuparsi degli uomini ma occuparsi insieme agli altri delle cose del mondo”. Certo esistono rapporti di simpatia, di antipatia, alcuni facili altri difficili ci sarà chi non ti sopporta, chi ti ammira e così via, ma la questione è un’altra: quando si dirige e si è responsabili del funzionamento di un servizio pubblico importante è il reciproco rispetto e riconoscimento e questo, anche nei momenti più difficili, non è mai venuto meno. Tutti e tutte, anche chi non mi sopporta, mi riconoscono chiarezza, coerenza e sincerità: le cose non le mando mai a dire, le dico direttamente. Certo sono una che rende evidenti le contraddizioni, quello che non va bene, m’interessa la parte vuota del bicchiere mezzo pieno e su questo vuoto continuamente interrogo me stessa e chi con me lavora, talvolta forse in modo un po’ duro e ripetitivo mai offensivo o delegittimante”.

Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".

Una donna vera e leale che ha dedicato la vita a coloro che lottano per superare la sofferenza del disagio mentale. Grande donna. Grazie Assunta.

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