Dove sei adesso?


Ci sono giorni in cui le parole smettono di essere. Che com’è il cielo oggi io mi sento. Basta un dolore fisico che già penso al tuo e non trovo più pace.

Le immagini restano uguali, fisse, da quando apro gli occhi fino a che mi provo ad addormentare…

Minuti, minuti, minuti, e battiti. Minuti e battiti. In queste immagini ho il ricordo di minuti, gli ultimi, e dei battiti, i tuoi ed i miei. Penso ancora a quello che ci attraversava, a quello che ci ha attraversato, senza che io ne tu ne avessimo la reale consapevolezza. Cosa voleva dire tutto ciò? Cosa ignoravamo? Dov’eri, mamma, dove te ne stavi andando?

E dove sei… Adesso…?

Non trovo più parole utili a costruire un pensiero nuovo. Le parole si sono stancate. Come me, oggi, sotto questo cielo grigio di fine ottobre. Tutto perde valore ai miei occhi, ai miei sensi. Più passano le ore più sono disorientata. Non trovo più piacere a guardare la natura senza di te, a mangiare i suoi frutti.

Manchi troppo.

Mi manca la tua calda voce, il tuo sorriso, la tua dolcezza e la tua integrità. Sono tutte dentro di me, lo so, ma senza di te non mi sento più così piccola e il mondo è all’improvviso troppo grande. Non riesco a stargli dietro. Mi mancano le coordinate.

La vita comincia adesso, ed io sono impreparata.

 

Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".

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