
La vita è un paradosso
Cercare di vivere una vita normale in una vita che di normale non ha niente. Cercare di fare la cosa giusta in una vita prettamente ingiusta. Questo è il mio vivere che poi è meramente un sopravvivere.
Contenitore di Libere Scritture
Cercare di vivere una vita normale in una vita che di normale non ha niente. Cercare di fare la cosa giusta in una vita prettamente ingiusta. Questo è il mio vivere che poi è meramente un sopravvivere.
E se fosse ateo persino Dio? Se sue fossero le subliminali insicurezze d’ogni pezzo di globo? Se fossimo nati integri di una fragilità divina? Se fossimo vittime al pari di Dio e non per errata corrige sua o nostra?
“Sono rinchiusa tra quattro mura. Lo spazio è strenuo e stretto, angusto ed angustiante. Ho pochi metri a mia disposizione.
Lamezia Terme – Martedì 30 maggio, alle ore 17.30, presso la Sala affrescata “Giuseppe Perri” della Biblioteca Comunale di Palazzo Nicotera-Severisio, la lametina Simona Barba Castagnaro presenterà la sua seconda silloge poetica dal titolo Annerita di condensa (Eretica Edizioni). L’evento è…
Chiudo gli occhi e, nel buio delle mie palpebre, tutto si fa a colori, tutto si fa immagine. Una maestosa cattedrale s’eleva, in altezza, superba, caparbia, quasi volesse innalzarsi al livello di Dio, quasi volesse carezzargli i piedi, quasi volesse…
Mi abbandono sul lastrico di un dubbio mai sopito e m’inquieto con la certezza d’una felicità negata. Sono in preda e in balia di me stessa. Sono scossa da fantasmi persistenti e testardi. Ho voglia di fuggirmi quanto più lontano, senza che…
E’ uscita il 29 Aprile “La versione di C.”, l’autobiografia di Cristiano De Andrè, un’autobiografia piacevolissima che sembra quasi mostrare le connotazioni di un romanzo. Il libro presenta, infatti, un’architettura sintattica fluente, in grado di cullarci letteralmente tra ogni sua…
Faccio leva sul candore di una vernice smussata, ma viva e materializzo il colore d’un’appendice elaborata, ma esaustiva. Faccio leva sul motore di una motrice assolata meno che attiva e costruisco un coccige di saldata, seppur fragile, stiva.
A te che amalgami il cielo. A te che sei il fulcro d’ ogni parola. A te che sei il fine ultimo, in quanto primo.
Pellerossa d’amore, dagli occhi, ridondanti. Pellerossa d’amore, dalle piume, ipnotizzanti.
Tu, candida neve d’altri mondi, eterea salsedine di questi mari. Sei luce impalpabile e sonora. Sei l’infinito nell’accezione di un’ora.
Il mio cognome è una pittura rupestre: un’ opera d’ arte primitiva, con la sua aurea di inviolabile eternità. Il mio cognome incide le caverne; quelle nostrane e cupe, ma piene della luce che l’ ha costruite. Il mio cognome…
Vivo una sonnolenza di pensieri convulsi, accumulati da un tutto, che appare come un nulla. …Tutto svanisce, come, mai, fosse esistito; e nulla si scopre, esser stato, davvero. Tra “ero” e “sono”, una coda di cane, rincorsa e, mai, morsa,…
Do sfogo al vociare del corpo mediante un sospiro; e adempisco ad un tango