MOTUS, ovvero il teatro necessario della verità, Silvia Calderoni: “Le parole non bastano mai, ma dobbiamo allenarci, dobbiamo svegliare i corpi”.

MOTUS, ovvero il teatro necessario della verità
Silvia Calderoni: “Le parole non bastano mai, ma dobbiamo allenarci, dobbiamo svegliare i corpi”.

Ieri a Cosenza, al Teatro Morelli, ho visto finalmente i Motus, con lo spettacolo MDLSX, uno spettacolo bellissimo come non ne vedevo da tempo, forse unico nel suo genere, e per carica espressiva, per il carisma dell’attrice Silvia Calderoni, per le tematiche affrontate con estrema delicatezza (laddove l’attrice anche nel post spettacolo spiega quanto non abbia mai amato le definizioni) e al contempo fortemente provocatorio. Una nudità poetica, lirica, un corpo che fa confondere poi appacificare lo spettatore, circa la natura genetica e poi quella inculcata dall’uomo sull’uomo. Che son 2000 anni che diciamo ‘uomini’. Quel corpo che in un’ora e mezza di musiche, colori accesi, code di sirene svolazzanti, ha fatto politica più di chiunque politico in questo momento storico. Eppure la semplicità, l’umiltà della testa bianca in scena e di spalle a un tavolo dj, non appartengono a un corpo politico, ché per un corpo politico occorrono – come ha detto ancora la Calderoni – 5 dita che formano un pugno. Duecento repliche per l’ultimo lavoro dei Motus con in scena solo lei, Silvia, in cui ancora intatto resta lo stupore di critica e pubblico, quel pubblico ch’è teatro anch’esso, ch’è corpo anch’esso. Una bella botta al cuore, ieri sera, che in modo più incisivo rafforza la convinzione di un teatro contemporaneo, ch’è estetismo, ma anche verità, ch’è solo verità e non più funzione. Per cui non serve più, nel modo più assoluto, chiedersi qual è il messaggio, E cosa vuole dire, cosa vuol capire la gente e se può piacere o non piacere. “Le parole non bastano mai, ma dobbiamo allenarci, dobbiamo svegliare i corpi”.

Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".

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