Questa non è una esercitazione- il tour d’addio di Roger Waters

Roger Waters- This is not a drill (Questa non è una esercitazione) – Bologna, Unipol Arena, Casalecchio di Reno 21/04/2023

“L’apoteosi della musica rock, Roger Waters anche a 79 anni tiene il palco con energia. Si alternano i brani più significativi composti con i Pink Floyd, dagli album Animals, Wish you were here, The Wall, The dark side of the moon

Lo show è anche visivo, il palco si trova al centro dello stadio di Casalecchio, a Bologna. Waters si esibisce mentre sopra di lui un maxischermo a ics proietta immagini e video al pubblico. Le immagini, i discorsi, le musiche sono contro le guerre e le ingiustizie che si perpetuano quotidianamente nel mondo. Contro la politica corrotta, l’imperialismo, le occupazioni, lo sfruttamento e la violenza. A favore di Assange, dell’informazione libera e di tutte le forme di resistenza contro gli abusi del potere. Ma non mancano ricordi più personali, come il commosso omaggio a Syd Barrett, alla moglie e al fratello di Roger, venuto a mancare l’anno precedente. La dedica a Bob Dylan, per lui fonte di ispirazione.

Waters ripercorre la sua carriera, la sua ricerca musicale, fatta insieme agli altri membri dei Pink Floyd, prima dello scioglimento della band inglese. E così, sulle note delle canzoni di The Wall, esce sul palco con una uniforme militare, per sparare una raffica di mitra contro il pubblico. Sulle note di Animals, un gonfiabile a forma di pecora vola tra gli spalti.

Il musicista ha un rapporto antico con l’Italia. È in questo paese che è morto il padre, soldato inglese, durante la seconda guerra mondiale, nei combattimenti seguiti allo sbarco degli alleati ad Anzio. La città riconoscente ha insignito Roger Waters della cittadinanza onoraria nel 2014.

Vedere dal vivo eseguite e cantate da chi le ha composte le canzoni che hanno segnato la mia adolescenza è stata una emozione forte. Canzoni che hanno segnato la mia giovinezza sì, così come quella dei miei genitori. Ricordo la gioia di trovare a casa i vinili dei Pink Floyd collezionati da mio padre e ascoltarli al giradischi, come quando sono usciti negli anni ’70. Ricordo il rammarico di mio padre di non poter aver assistito allo storico concerto di Venezia. Per un suo compleanno, gli regalai il dvd del loro Live a Pompei. Ma i Pink Floyd non mi uniscono solo ai miei familiari e parenti, ma anche a tanti amici e compagni di scuola. Le prima canzoni arrangiate alla chitarra o in gruppo con altri musicisti in erba erano loro. Le prime dediche romantiche di “Wish you were here” a qualche ragazza di cui ero invaghito. O anche lo splendore, così come il terrore, che può derivare dalla ricerca sulla psiche umana, per me che ho studiato psicologia. Perché “non c’è nessun lato oscuro della luna, la luna è tutta scura”. Ma può essere irradiata di luce, anche dalla musica. Sorrido pensando alle infinite discussioni con amici sull’interrogativo se il gruppo fosse meglio con frontman Syd Barret, o invece Roger Waters. E così vedere eseguita Wish you were here, Shine on you crazy diamond mi dà una risposta a quella domanda ricorrente quando eravamo ragazzini, ma non necessaria: i Pink Floyd non sarebbero stati ciò che sono stati senza l’inalienabile contributo e impronta di entrambi”.

Studente appassionato e allo stesso tempo svogliato di psicologia. Giocatore e istruttore di scacchi. La ricerca della verità, che sia la psiche umana o una posizione sulla scacchiera, mi ha fatto scontrare col mistero. E' forse così che è nata la mia passione verso l'arte? L'artista crea un enigma da una soluzione, ha scritto Karl Kraus. Per risvegliare la meraviglia, la magia e l'amore per l'ignoto.

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