“Il Ciclista”, le oscillazioni di Marco Santoro ne “La piccola bottega di khaloud”

Presentazione Videoclip “IL CICLISTA” da “La piccola bottega di khaloud” di Marco Santoro.

L’anteprima de “IL CICLISTA” è visibile dal 27 gennaio su fanpage.it e adesso anche su YouTube.
Un gran lavoro di squadra che ha visto la regia di Lyda Patitucci, la produzione esecutiva di Salvatore Santoro, voce, testo e arrangiamenti di Marco Santoro.
Il 5 dicembre 2010 a bordo di una Mercedes, un uomo falciò dieci ciclisti lametini. Otto anime morirono quel giorno. Solo a distanza di qualche anno, una notte rimasi sveglio ed ebbi il coraggio di prendermi cura di quel ricordo. Una canzone aveva voglia di vedere la luce del mattino.
Nel video, si contrappone all’abbandono e all’assenza di una persona, l’amore, nello specifico per lo sport, per la bicicletta. Vuole essere un mantra, una preghiera-meditazione sull’ essenza dell’ amore come cura. Un percorso che comprende tutte le tappe, incluso il dolore, l’attaccamento, la speranza di tagliare quell’ultimo traguardo liberatorio per se stessi e per chi ha alimentato Il vento soffiando più forte in quell’ultima salita perché la terra fosse lieve.

La canzone attraverso cui Marco Santoro desta davvero tanta meraviglia attraverso la sua fluida e delicata voce, racconta di un sentimento – la sofferenza – all’interno del quale ruotano altrettanti sentimenti. L’addio è dapprima doloroso, straziante, poi come un fiume in piena trova il suo momento per placarsi – qui un invito alla speranza – si arresta, si spegne, riposa – qui ancora la consapevolezza. Una bicicletta – le otto biciclette – che strappa la terra, che strappa l’amore, che strappa le mani, una catena strappata, centomila gli urli strappati in un solo 5 dicembre 2015. E infonde ancora amore.
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Un’attesa per questo primo singolo che ha trovato – il 27 gennaio – il giusto modo di riempirsi di stupore ed entusiasmo. Tanti gli attestati di stima come dimostrano le visualizzazioni sui social, che lasciano intuire per Marco una bellissima Primavera insieme all’uscita del suo prossimo album e ad i suoi nuovi progetti musicali. Un nuovo lavoro in cui, oserei dire, esce fuori la maturità o maturazione artistica ed umana di un musicista che da curriculum di fama nazionale – perché tante sono state nel tempo le collaborazioni con artisti di altissimo livello – si appresta a consolidare la “propria arte, il proprio stile, la propria personalità”. Ho avuto personalmente modo di conoscere questo artista lo scorso maggio a Lamezia Terme in una serata dedicata al poeta Franco Costabile – Costabile Pop Contest che ne ha visto anche l’intitolazione di un teatro. Ho avuto modo di intuire sin da subito che andando oltre i suoi penetranti occhi scuri c’era una profonda sensibilità. Qualcosa che ha a che fare con la tenerezza di un bambino diventato grande, ormai. Il suo fagotto è l’esempio più vero e onesto di ciò che può voler dire “importanza della disciplina”, una disciplina che guida in maniera naturale e pura un carattere, e lo forma e lo indirizza, e lo cresce. Un rapporto che, indubbiamente, porta a riflettere sui legami. Una bella storia d’amore.  È il caso di dire – dopo aver ascoltato ripetutamente questo primo pezzo – che Marco Santoro, non è solo il grande musicista che da tempo affianca col suo prezioso fagotto Morgan e i suoi concerti. Forse è il caso di dire che Marco Santoro è qualcosa di più.
 Marco Santoro è nato a Lamezia Terme – Sambiase, ha studiato presso il Conservatorio Torrefranca di Vibo Valentia dove si è diplomato in fagotto. Ha collaborato  come strumentista con varie orchestre Italiane, tra le quali: Orchestra di Torre del Lago Puccini, Filarmonica del Comunale di Bologna, Orchestra città di Ferrara, Orchestra da camera Fiorentina, Orchestra Santa Cecilia Ensamble, Orchestra di Follonica, Orchestra Toscana Clara Schumann. Dal 2008 è primo fagotto dell’Orchestra Sinfonica Italiana, con la quale partecipa ai tour di Sting, Baustelle, Premiata Forneria Marconi, Morgan, Giovanni Allevi, Francesco Renga. Dal 2011 inizia a collaborare con Morgan, dapprima come ospite nei suoi concerti e dal 2012 ad oggi suona in pianta stabile come polistrumentista in tutte le sue varie formazioni. Negli ultimi anni suona nei dischi e partecipa dal vivo ai tour di Fabio Cinti,Francesco Renga. Nel 2014 incide per John De Leo per l’album “Il grande Abarasse” Nel 2015 incide nel disco S.P.A.C.E. dei Calibro 35 e nel disco della Fuzz Orchestra di prossima uscita. Da Febbraio sarà in tour con Daniele Silvestri in veste di cantante e polistrumentista.
Valeria D’Agostino

 

Valeria D'Agostino è giornalista pubblicista, curiosa del bello, amante della natura e della poesia. Ha contribuito a realizzare il Tip Teatro di Lamezia Terme, già ufficio stampa di Scenari Visibili, blogger sin dagli esordi di Manifest Blog. Ha lavorato per Il Lametino, attualmente corrispondente esterna della Gazzetta del Sud. Nell'ambito della scrittura giornalistica ha prediletto un interesse particolare per le tematiche sociali, quali in primis la sanità e l'ambiente, culturali, e artistiche. Si divide fra Lamezia Terme e Longobardi, costa tirrenica cosentina dove si occupa di turismo e agricoltura biologica. "Un buon modo per dare concretezza al concetto di fuga".

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